La nuova giunta, la “controffensiva” dei consiglieri grillini: per Casano il sindaco deve dimettersi

 
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Gela. “Se il sindaco Domenico Messinese vuol veramente bene a questa città, ha un’unica possibilità. Deve dimettersi. Non ha più i numeri”. “Non ha più i numeri”. E’ il consigliere indipendente Carmelo Casano ad esporsi dopo il nuovo rimpasto in giunta con l’ingresso dei neo assessori Flavio Di Francesco, Licia Abela ed Eugenio Catania. “Con questa mossa – continua – si è sfiduciato da solo. In un colpo, ha perso anche quel minimo d’appoggio che avrebbe potuto avere dai suoi consiglieri comunali. Un governo di salute pubblica? Messinese non l’ha mai chiesto e non credo ci siano la condizioni per costituirlo. Si dimetta e dica alla città di aver fallito”.

La sfiducia passerebbe? La mossa del sindaco sembra aver spiazzato i suoi consiglieri e i tre assessori defenestrati nell’arco di pochissime ore. Pietro Lorefice si trovava negli uffici del suo assessorato quando è stato raggiunto dalla notizia. Nuccio Di Paola, invece, era atteso dai componenti della commissione bilancio che avrebbero dovuto chiedergli delucidazioni sul piano triennale delle opere pubbliche che dovrà arrivare in aula. Consiglieri e assessori “licenziati” terranno una conferenza stampa già domani mattina. Sarebbero intenzionati a chiedere ufficialmente la sfiducia del “loro” sindaco ma, comunque, la conferenza servirà soprattutto a rispondere alle accuse mosse pubblicamente proprio dal primo cittadino. Messinese non è stato affatto tenero con i tre ex assessori che non avrebbero raggiunto i risultati richiesti e, soprattutto, sarebbero stati d’intralcio all’azione della giunta. Frecciate non da poco sono state lanciate verso i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. Messinese li ha accusati di essere impegnati solo nella critica fine a sé stessa e non, invece, nella presentazione di atti importanti per la città. I consiglieri grillini, con in testa il capogruppo Vincenzo Giudice, comunque, non appaiono così convinti dall’eventuale soluzione della sfiducia da portare in aula. Non ci sarebbe la certezza di avere i numeri a favore. Un azzardo, soprattutto in un periodo tanto delicato per la città sul fronte occupazionale e non solo. Una cosa è certa, i consiglieri non ritengono all’altezza i tre assessori appena nominati. A questo punto, il conflitto in casa cinquestelle è definitivamente esploso.

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