La nuova mafia tra Gela e Niscemi, ci sono le intercettazioni: per Barberi, Musto e Rizzo si decide il 7 maggio

 
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Gela. Intercettazioni depositate e i difensori dei tre imputati hanno esaminato uno degli agenti della squadra mobile di Caltanissetta che si occuparono delle indagini al centro del blitz “Fenice”. Sentito uno degli investigatori della mobile di Caltanissetta. Davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale nisseno Alessandra Giunta, sono sotto processo Alessandro Barberi, Alberto Musto e Fabrizio Rizzo. Devono rispondere di aver cercato di riorganizzare il clan di cosa nostra sulla via Gela-Niscemi. A chiedere che alcune intercettazioni venissero nuovamente analizzate, sono stati i difensori Francesco Spataro, Flavio Sinatra e Antonio Impellzzeri. Al centro delle nuove valutazioni, ci sono soprattutto le intercettazioni utilizzate per ricostruire la presunta intimidazione, a colpi di pistola, nei confronti del proprietario di un’abitazione rurale. Lo scorso febbraio, il pubblico ministero Gabriele Paci ha chiesto la condanna a 12 anni di detenzione per Alessandro Barberi, 10 anni e 8 mesi per Alberto Musto e 8 anni per il pastore Fabrizio Rizzo. La decisione finale potrebbe arrivare il prossimo 7 maggio.

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