La politica ai seggi…gli operai della Turco ai presidi: prosegue la mobilitazione

 
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Uno dei presidi allestiti durante la lunga protesta degli ex Turco

Gela. Neanche la giornata del voto ha fatto allentare i presidi, organizzati dagli operai della Turco Costruzioni, che protestano da quasi un mese. Mentre la politica, compresa quella locale, è concentrata sull’esito delle urne, gli operai mantengono i sit-in nelle strade di accesso alla fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Quasi una frattura insanabile nel rapporto con chi dovrebbe rappresentarne le istanze, ma che invece appare del tutto distante dalla loro vicenda, sempre più difficile da risolvere. Dai palazzi della Regione, arrivano voci piuttosto confuse e ballano cifre che non fanno stare tranquilli né sull’accordo di programma né sull’area di crisi complessa, quasi le uniche due sponde cui aggrapparsi per evitare il tracollo locale. In municipio, prevale il silenzio, in attesa che domani si presentino i manager di Eni, convocati dal presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia, che ha fissato una conferenza dei capigruppo, in vista della seduta monotematica di venerdì prossimo, tutta incentrata proprio sul caso Eni.

La protesta prosegue. Nelle scorse ore, gli operai ai presidi avrebbero avuto un incontro, informale, con un legale. Forse, si studia l’ipotesi di impugnare i licenziamenti decisi dai manager di Turco Costruzioni. Domani mattina, però, la tensione potrebbe salire ancora. I lavoratori delle altre aziende dell’indotto, fermi dall’inizio dei presidi, potrebbero fare pressioni per entrare in fabbrica e gli imprenditori di Sicindustria, già negli scorsi giorni, hanno chiesto espressamente che l’attività in fabbrica possa riprendere. Ai presidi, insieme agli operai, ci sono sempre i sindacati, a cominciare da quelli egli edili di Fillea, Filca, Feneal e Ugl.

3 Commenti

  1. Ancora? Quale la soluzione? Dato che sta firmato un accordo nel 2014 per la fine dell’industria a Gela? Il diretto sarà tutto trasferito in altri sedi e per i politici non se perso un posto di lavoro! Per l’indotto andranno a fare altro, tipo piccola pesca, agricoltura, alberghi ect. Infatti politici di tutti i movimenti, i giornalisti gelesi, i commercianti sono favorevoli a tutto ciò! Quindi è inutile la qualunque cosa si faccia! Non importa a nessuno! Tutto verrà sancito con la vittoria inevitabile dei 5*! Amen

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