La presunta aggressione a sfondo razziale, giovani indagati negano: vittima studente senegalese

 
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Gela. Si sono difesi respingendo ogni contestazione. I tre giovani accusati di aver aggredito un loro compagno di scuola senegalese, al quale avrebbero imposto la consegna di poche decine di euro, si sono presentati davanti al giudice delle indagini preliminari. I due minori coinvolti sono attualmente sottoposti agli arresti domiciliari. Difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Davide Limoncello, Floriana Cacioppo e Giuseppe D’Aleo, hanno spiegato al gip del tribunale minorile di Caltanissetta che non avrebbero mai chiesto soldi al compagno, anzi in alcuni casi l’avrebbero aiutato ad acquistare beni di prima necessità. Hanno negato anche l’aggressione. In base alla loro versione, sarebbero invece stati colpiti dal giovane che frequentava lo stesso istituto di formazione professionale. I legali hanno prodotto una serie di certificazioni mediche che attesterebbero le ferite riportate. I pm della procura minorile nissena e quelli della procura di Gela, però, ritengono che lo studente senegalese sia stato preso di mira, con l’aggravante dell’odio razziale.

Anche il maggiorenne coinvolto ha respinto le accuse. Difeso dai legali Roberto Nastasi e Francesco Minardi, è attualmente sottoposto al divieto di avvicinamento al giovane, intanto trasferito in una struttura per migranti in provincia di Enna. Le difese, anche per questa ragione, hanno chiesto la revoca delle misure imposte ai tre indagati.

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