La protesta contro la celebrazione dello sbarco alleato, chiesti otto mesi per il pacifista Vaccaro

 
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Vaccaro durante il corteo sul lungomare

Gela. Venne arrestato e, a distanza di pochi giorni, subito scarcerato, nel luglio di tre anni fa. Chiesti otto mesi di reclusione. Adesso, per il pacifista Turi Vaccaro la procura ha chiesto la condanna ad otto mesi di reclusione. L’attivista finì in manette durante la contromanifestazione organizzata dai movimenti, compreso quello No Muos, per contestare la celebrazione dello sbarco alleato sulle coste locali. E’ accusato di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni che sarebbero state causate agli agenti di polizia che lo bloccarono dopo il suo tentativo di salire, suonando un flauto, sul tettuccio di una delle auto di servizio. E’ stata il pm Gesualda Perspicace a chiedere la condanna di Vaccaro.

Il video dell’arresto. Una richiesta contestata nettamente dal legale di fiducia del pacifista, l’avvocato Carmelo Tuccio. In aula, la difesa ha escluso che Vaccaro abbia agito con l’obiettivo di aggredire gli agenti di polizia. “Si è limitato ad una semplice resistenza passiva – ha detto lo stesso Tuccio – dal video registrato durante quei concitati minuti emerge chiaramente che Vaccaro venne preso di forza e, addirittura, colpito da un calcio alla testa. Tutto questo, senza che abbia reagito”. Per il difensore, quindi, ci sarebbero delle incongruenze tra quanto emerge dal video acquisito agli atti e il contenuto delle testimonianze rese anche dagli agenti di polizia intervenuti. Inoltre, la difesa ha escluso che l’azione simbolica di Vaccaro, scalzo e con in mano un flauto, mirasse a danneggiare l’auto di servizio, utilizzata per presidiare l’area della capitaneria di porto dove si teneva la celebrazione. Il giudice Tiziana Landoni ha rinviato al prossimo 15 febbraio per emettere la sua decisione.

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