La rete idrica a Manfria gestita da un consorzio, in aula cade il numero legale: Pd-M5S contro la giunta

 
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Gela. L’acqua a Manfria gestita direttamente dal consorzio che ha avviato i lavori per la realizzazione della rete idrica finanziata dai residenti?

Scontro sulle autorizzazioni. Per l’amministrazione comunale è tutto in regola, nonostante il plateale no arrivato dai manager di Caltaqua, gestore del servizio idrico integrato. Il binomio Pd-M5S, almeno in aula, ha invece sollevato tanti dubbi sulle autorizzazioni per l’avvio dei lavori. Ovvero, quell’autorizzazione non sarebbe stata ancora rilasciata dagli uffici comunali. E, quindi? Intanto, alla fine del consiglio comunale monotematico convocato per discutere del caso, è caduto il numero legale. In aula, sono rimasti solo i consiglieri del Partito Democratico, quelli del Movimento 5 Stelle e qualche consigliere sia di area centro sinistra sia di centro destra, con la Lista Musumeci e Un’Altra Gela. Quindi, niente di fatto e lavori a Manfria che, stando così le cose, dovrebbero comunque proseguire. “L’autorizzazione comunale è in fase d’istruttoria – hanno detto il sindaco Domenico Messinese, il suo vice Simone Siciliano e i dirigenti del settore – intanto, sono arrivate quelle della provincia e della soprintendenza”. Forti dubbi, invece, sono stati sollevati dai democratici Salvatore Gallo e Giuseppe Ventura, dal consigliere Giovanni Panebianco e dal grillino Simone Morgana. “Non possiamo accettare il far west amministrativo – ha detto lo stesso Morgana rivolgendosi alla sua ex amministrazione – solo perché spinti dalla legittima esigenza che arriva dai residenti di Manfria”. Tre consiglieri del Pd, gli stessi Gallo e Ventura oltre ad Antonino Biundo, hanno addirittura messo in dubbio la legittimità dell’intero progetto che, comunque, andrebbe a scavalcare le competenze che la legge assegna al gestore Caltaqua. Una visione, invece, non condivisa dagli altri due democratici in aula, il capogruppo Vincenzo Cirignotta e il suo vice Carmelo Orlando.

Il precedente di Piano Marina. Non è mancata neanche la polemica politica, quando il sindaco Domenico Messinese ha lanciato non pochi sospetti confrontando quanto accaduto a Piano Marina, frazione balneare nella quale sotto l’amministrazione Fasulo arrivò il via libera anche da Caltaqua per l’inizio dei lavori di una rete idrica gestita dallo stesso consorzio che dovrebbe occuparsi di quella di Manfria, e l’attuale “niet” arrivato dai manager della società italo spagnola. L’indipendente Carmelo Casano, invece, ha puntato sulla questione dei pagamenti già effettuati dai residenti di Manfria per ottenere il passaggio della rete idrica. “Vorrei capire – ha detto – perché il consorzio ha iniziato ad incassare addirittura prima di ottenere le autorizzazioni dal Comune. Peraltro, i tecnici che oggi approvano il progetto, sotto la mia gestione assessoriale avevano sollevato diverse opposizioni. E’ tutto molto strano”. Un tavolo tecnico è stato chiesto dal capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino, convinto comunque della necessità di non gettare al vento l’opportunità di realizzare una rete idrica in favore dei residenti di Manfria che attendono da decenni. Una linea condivisa anche dall’esponente del Megafono Maria Pingo mentre il consigliere di Forza Italia Salvatore Scerra e quello del Polo Civico Guido Siragusa hanno chiesto chiarimenti circa eventuali azioni legali da parte di Caltaqua. La seduta, alla quale hanno assistito diversi residenti di Manfria, si era aperta con lo scontro tra il consigliere del Megafono Sara Bonura e il presidente del consiglio Alessandra Ascia: tutto è ruotato intorno alla necessità di rivedere la delibera che prevede un gettone di preenza in favore dei componenti della commissione d’indagine sui rifiuti.  

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