“La riforma del processo viola i diritti costituzionali”, i penalisti della Camera “Eschilo” si fermano

 
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La Camera penale ha scelto i delegati al Congresso nazionale

Gela. E’ scattata già questa mattina la prima giornata di astensione dalle attività di tutti gli avvocati penalisti del foro locale. Il fermo delle attività. La camera penale “Eschilo”, aderendo all’iniziativa nazionale dell’Unione camere penali, dice no alle modalità adottate per l’approvazione della nuova riforma processuale. I legali aderenti alla camera “Eschilo” si sono riuniti in assemblea, proprio questa mattina, a palazzo di giustizia. Ad analizzare i punti più contestati del progetto di riforma è stato il presidente, l’avvocato Giacomo Ventura. All’assemblea, comunque, hanno preso parte tutti i legali che compongono il direttivo appena scelto. “Certamente – ha spiegato l’avvocato Ventura – non è possibile accettare che una riforma tanto importante venga sottoposta alla fiducia in parlamento, escludendo qualsiasi possibilità di discussione in aula. Un testo blindato non è giustificabile, soprattutto quando va ad incidere sulla vita dei cittadini sottoposti ad un giudizio penale”. Per i penalisti, infatti, i punti intollerabili della riforma riguardano principalmente i periodi, sempre più lunghi, di sospensione dei termini di prescrizione e l’aumento delle pene edittali per reati come furti e rapine. “In questo modo – hanno detto i legali riuniti in assemblea – l’imputato rischia di dover sopportare vicende processuali che possono protrarsi anche oltre i dieci anni. Qui, parliamo della vita delle persone e delle garanzie fondamentali, a partire dalla ragionevole durata dei processi. In realtà, circa il cinquanta percento dei procedimenti penali si prescrive già in fase di indagini preliminari e, in questi casi, la responsabilità non è di certo da addebitare ai legali”. L’astensione si protrarrà fino a venerdì. 

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