La rissa alla recita, la dirigente Marchisciana: “Mi scuso con i bambini…la scuola sarà parte civile”

 
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La dirigente Rosalba Marchisciana

Gela. A scuola, forse, dovrebbero tornare alcuni genitori che hanno perso il senso della loro funzione. La rissa di Natale tra due mamme sfociata in un fuggi fuggi nella scuola di Albani Roccella è l’ennesima pagina nera di una città che continua a finire sulla cronaca nazionale per fatti negativi. E mentre dei tesori di via Genova e di piazza Umberto non si cura nessuno, il video delle mamme che si prendono a pugni in faccia per prendersi una sedia è diventato virale. Prima è finito sui telefonini di migliaia di gelesi, poi sui media nazionali. E l’immagine di Gela, che già con la trasmissione Nemo e l’accoltellamento della ragazzina diciassettenne, era tornata prepotentemente di una città invivibile, è ancora protagonista sui media. Vallo a spiegare che questi episodi non rappresentano l’intera comunità e che Gela è fatta di migliaia di persone perbene, ospitali e generosi, capaci di slanci di generosità. Nell’immaginario collettivo Gela è la città del petrolchimico che ha ucciso centinaia di innocenti, di ragazzi che si accoltellano per un amore conteso, di mamme che si prendono a pugni per contendersi il miglior posto alla recita di figli e nipoti.
“Sono immagini che abbiamo visto tutti e che mettono in evidenza un singolo episodio – dichiara la dirigente scolastica Rosalba Marchisciana – però mi rendo conto che si ha più il piacere di enfatizzare le cose negative piuttosto che quelle positive. Dobbiamo recuperare il senso semplice delle cose. Sicuramente dobbiamo dimenticare la giornata di ieri. È anche vero – continua – che c’è una mentalità non positiva, il continuo ostentare di eseguire trofei, di essere i primi, porta una conflittualità nelle relazioni che è molto dilagante. Credo che ci sia un male diffuso che è quella di una rissosità così accelerata, improvvisa, per cose futili. Si litica per stupidaggini è impossibile che piccoli episodi, come è successo ieri, si traducono in azioni veramente esecrabili. Questo vuol dire che qualche ingranaggio nella società si è rotto. Allora dobbiamo recuperare il senso semplice delle cose. Mi scuso con la comunità scolastica, principalmente con i bambini, che non meritano assolutamente niente di quello che hanno visto, e mi scuso con la maggior parte dei genitori privati di un momento gioioso. Noi recupereremo quello che ieri non è stato possibile realizzare – conclude – dopo domani, così come mi hanno chiesto i genitori”.

La dirigente scolastica, Rosalba Marchisciana, ha annunciato l’intenzione di costituirsi come scuola come parte civile in caso di processo contro chi ha rovinato la festa di fine anno.
Bisogna prendere esempio dalla semplicità dei bambini. E’ inammissibile che per un posto si debba rovinare la festa di Natale dei più piccoli e l’immagine della città
Delusi anche i genitori presenti, terrorizzati da quanto stava accadendo: “Ieri abbiamo assistito ad uno scempio a qualcosa che non ci appartiene – sottolinea una mamma. Tutti i miei figli hanno frequentato questa scuole e questo non è mai successo. Anzi, devo dire che questa è un’ottima scuola, con insegnati preparate e ben gestita dalla dirigente, questo significa che essere scuola di periferia non equivale a degrado e con forza voglio dire che non è così. È evidente – continua – in base a quello che succede non solo a Gela ma dovunque che prima di tutto deve essere educato il genitore. Viviamo in una società dove tanti valori si sono persi. Prima di educare i bambini bisogna educare i genitori, all’integrazione sociale, al rispetto del prossimo, rispetto per la vita. È chiaro – conclude – che ognuno di noi all’interno delle mura domestiche deve fare il suo lavoro”.

2 Commenti

  1. BRAVA LA DIRIGENTE SCOLASTICA, prima sdrammatizza, ma poi vuole costituirsi parte civile al processo… bell’esempio di correttezza. Dicci piuttosto come la pensi davvero e così ha senso costituirti parte civile che secondo me è giusto dopo quello che è successo. la maleducazione va a braccetto con l’ipocrisia in questa città e forse, se ognuno di noi dicesse il vero, certi episodi non capiterebbero per la vergogna di essere tacciati.

  2. Che bello esempio non bisogna essere buoni a “”Natale” che vergogna bravi gli organizzatori ma l’ordine dov’è povera mia Gela non ti riconosciamo più il rispetto non è che un vecchio ricordo e ti hanno lasciata sola.

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