La “rivolta” dei dem gelesi, Di Cristina: “Candidature? In città ci sono personalità che valgono”

 
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Nuovo confronto nel Pd e non si esclude la corsa di alcuni dirigenti

Gela. Sembrano intenzionati ad evitare quanto accadde, nell’aprile di un anno fa. In quel caso, Salvatore Cardinale, mente politica del progetto Sicilia Futura, riuscì in extremis a far passare la propria linea, garantendo alla figlia Daniela il posto da capolista per l’assemblea nazionale dem, a sostegno della mozione Renzi. A farne le spese, fu il segretario cittadino dei Giovani Democratici Stefano Scepi, sul quale puntava la segreteria cittadina del partito. Adesso, anche se la posta in palio è certamente più pesante, dato che sul tavolo ci sono le candidature alle prossime politiche, i dem gelesi si sono messi a capo di una fronda che ha ufficialmente chiesto di non mettere da parte i territori. Insomma, nomi e candidature dovranno passare dalle periferie del partito, senza essere calate da Roma e Palermo. In soldoni, i gelesi, ma anche buona parte dei dem della provincia, non vogliono che il nome di Daniela Cardinale e di altri maggiorenti del partito passi senza se e senza ma, garantendo una ricandidatura quasi automatica.

Più “periferia”…meno Roma e Palermo. Non a caso, ieri a Palermo, dove si sono riuniti quelli dei territori, non sono mancati il segretario cittadino Peppe Di Cristina, il deputato Giuseppe Arancio e l’ex deputato Lillo Speziale, tra i principali sponsor politici dell’attuale assetto dirigenziale dei dem in città. “Dal dibattito è emersa la consapevolezza che la riunione autoconvocata è rappresentativa di una parte del partito con tutte, nessuna esclusa, le aree politiche – si legge nel comunicato finale successivo alla riunione palermitana di ieri – ed ancora che non c’è nessuna pretesa di rivincite ma il timore che l’assenza di partecipazione alla costruzione delle liste porti al disimpegno dei militanti del Pd. A tal fine si invita il segretario nazionale Matteo Renzi ad avere la giusta attenzione e il rispetto per i militanti del Partito Democratico e della loro passione e senso di appartenenza, ascoltando proposte ed opinioni dei territori, dei circoli e delle direzioni provinciali che vanno convocati con la massima urgenza”. Ancora più esplicito è il leader locale dei dem, Peppe Di Cristina. “Non siamo a capo di correnti né vogliamo mettere in difficoltà il partito – spiega – chiediamo solo un maggiore coinvolgimento. Sono convinto che nella nostra segreteria locale, nella direzione del partito, nel gruppo consiliare e anche intorno al Pd, ci sono personalità che potrebbero assicurare un’ottima rappresentanza. Non dimentichiamo che, seppur in flessione rispetto al passato, dal nostro territorio è arrivato un candidato come Giuseppe Arancio, eletto all’Assemblea regionale”. I dem locali puntano a non farsi fare le scarpe e il “candidato forte”, questa volta, lo vogliono piazzare loro.

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