La “roulette” degli immobili comunali dati ai privati, chi paga per usarli? La commissione punta alle tariffe

 
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Gela. Numeri precisi e, soprattutto, introiti certi per le casse del Comune. La vicenda degli immobili dell’ente, dati in gestione o uso ad associazioni e privati, dovrebbe tornare a breve

sul tavolo della commissione comunale affari generali.

Le tariffe. Il presidente Giuseppe Guastella e gli altri componenti Giovanni Panebianco, Sara Cavallo, Francesca Caruso e Carmelo Casano, sarebbero già pronti ad intervenire sul regolamento che disciplina l’intera materia, in realtà da anni affidata ai rapporti diretti tra amministrazione comunale e privati. L’obiettivo sarebbe quello di prevedere tariffe precise per l’uso o la gestione degli immobili comunali, comprese le strutture sportive. Canoni fissi da versare nelle casse municipali. “Purtroppo, in passato non si è mai affrontato questo punto, molto importante invece per gli introiti dell’ente – dice il vicepresidente della commissione Giovanni Panebianco – bisogna intervenire in fretta. Non escludiamo di aprire un canale di collaborazione anche con i componenti della sesta commissione che, da tempo, stanno analizzando la vicenda delle strutture sportive comunali”. La questione degli immobili del Comune dati ai privati, in assenza di numeri definitivi, nonostante il monitoraggio sia partito da tempo, è nuovamente tornata alla ribalta con quanto accaduto nella struttura di via Ascoli, che l’amministrazione comunale ha scelto di concedere all’Asp locale per l’avvio di un centro diurno a sostegno dei pazienti autistici e affetti da Alzheimer. Lo stesso immobile, però, è sede dell’associazione Falchi d’Italia e dell’Arci. I primi dovrebbero lasciare definitivamente la struttura; la presenza dei volontari dell’Arci, invece, verrà limitata ad un solo piano dell’immobile. E’ solo la punta di un iceberg, fatto, probabilmente per troppo tempo, di pochi controlli e troppo “lasciar fare”.

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