La scelta di D’Arma arriva in aula, accuse ai grillini e tanti veleni: “In giunta c’è una mela marcia”

 
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Gela. Il confronto sulla scelta dell’assessore Rocco D’Arma è passato quasi in secondo piano in aula, dove il sopravvento è stato tutto per accuse reciproche

volate dai banchi del centro sinistra verso quelli del Movimento cinque stelle e viceversa, prima ovviamente che cadesse il numero legale.

“I grillini come Schettino”. “Nessun processo al sindaco per la scelta dell’assessore D’Arma ma lo statuto prevede che riferisca in aula in merito alla decisione”. È stato il capogruppo del Polo Civico Guido Siragusa a giustificare la scelta assunta dal consiglio proprio in merito al cambio in giunta. “Non esiste amministrare senza politica – ha proseguito – non basta il rapporto con i cittadini, con il popolo. Lo pensava Mussolini ma non credo che questo sia il caso. Lei, sindaco, non è uno e trino. Questo lo lasci ai grillini di turno. Noi abbiamo votato favorevolmente al bilancio ma è stata una sfida lanciata nei vostri confronti. Non è arrendevolezza”. Angelo Amato del Movimento cinque stelle ha respinto le accuse mosse da Siragusa. “Non conosce le regole e sentenzia – ha detto il grillino – questo sedicente consigliere cita il fascismo e dovrebbe scusarsi”. “Non c’è nulla da rettificare – ha proseguito Guido Siragusa – il fascismo da me citato riguarda l’aspetto culturale”. Il sindaco Domenico Messinese ha comunque ribadito che dietro la scelta di Rocco D’Arma c’è solo una ragione di competenze professionali, “senza alcuna valenza politica”.  Il capogruppo di Adesso Gela Giuseppe Ventura si è nuovamente rivolto ai consiglieri del Movimento cinque stelle. “Hanno scelto Messinese per poi fuggire come il comandante Schettino – ha detto – la colpa è vostra. Non avete la capacità di amministrare neanche un condominio. Scegliete i vostri candidati per poi abbandonarli alle prime difficoltà. Il problema non sono gli assessori che vanno via ma, piuttosto, quelli che sono rimasti e si vantano di essere decisivi in giunta. Sindaco stia attento alla mela marcia che ha in giunta e si concentri su pochi progetti ma validi per la città”. Ventura, come compreso da tanti, si è riferito, pur non citandolo, al vice sindaco Simone Siciliano, assente alla seduta. Carmelo Casano ha escluso un suo ruolo nella scelta dell’assessore Rocco D’Arma. “Non faccio parte della maggioranza e giudicherò tutti gli assessori – ha spiegato – non è cambiato nulla. Io rimango maggioranza dell’opposizione. Non a caso, ho già dato mandato ad un legale per verificare la correttezza della procedura utilizzata nell’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche. L’ho già spiegato, ci sono enormi errori dell’assessore Flavio Di Francesco. Purtroppo, i cinquestelle hanno enormi responsabilità perché questa giunta è stata voluta da loro. Il sindaco potrà dirsi libero solo rinunciando agli assessori scelti dal Movimento cinque stelle. Bisogna fare in fretta soprattutto per presentare progetti cantierabili e farli finanziare con i soldi del Patto per la Sicilia”.

“Volete vostri assessori in giunta?”.
Il consigliere grillino Simone Morgana ha però replicato alle accuse. “Ci accusano – è intervenuto – ma chi ci attacca? Corpi politici vaganti. Hanno collocazione solo in entità, forse, di quartiere. Capisco che avete paura della prima forza politica del paese, soprattutto in vista della scadenza elettorale. L’attacco subito dal Movimento cinque stelle, che sarebbe responsabile dei mali peggiori di questa città, sembra quasi parafrasare le accuse mosse dal fascismo ai danni del popolo ebreo. Siete preoccupati degli assessori in giunta, probabilmente qualcuno vorrebbe propri referenti dato che arrivano i soldi del Patto per la Sicilia. State calmi e non temete. Peraltro, se dovessi elencare i punti oscuri di alcuni dei partiti rappresentati in aula, non sarebbe sufficiente un’intera seduta”. Il capogruppo del Polo Civico Guido Siragusa ha però rincarato la dose verso i grillini. “Agite solo con la delazione, con le offese – ha ribadito – a questo punto, dato che ci accusate di avere interessi su tutto, anche sui fondi del Patto per la Sicilia, vorrei capire cosa vi abbia spinto a lasciare la giunta. Non si vince con il sospetto”.

Incarichi e sospetti. Lo stesso Carmelo Casano ha ricordato al grillino Morgana come “solo una minima parte dei progetti che potrebbero essere finanziati con il Patto per la Sicilia arrivano dalla giunta”. La gran parte, invece, sarebbero il prodotto della precedente amministrazione comunale. Non ha risparmiato neanche i veleni di coda, “si ricordi che il sottoscritto ha sempre denunciato anomalie amministrative e non solo. Non dimentichi che alcuni di questi progetti sono stati affidati a tecnici molto vicini al suo movimento”.

“La scelta di D’Arma è politica”. Scettica si è dimostrata l’esponente del Megafono Maria Pingo. “In un anno e mezzo – ha detto rivolgendosi al sindaco Domenico Messinese – ha mandato a casa cinque assessori. Lei non coinvolge mai il consiglio. Senza un cambio di rotta, la mozione di sfiducia non gliela toglie nessuno”. “Il sindaco dimentica che i voti, oltre ventiduemila, li ha ottenuti grazie al Movimento cinque stelle – ha spiegato  il capogruppo dei cinquestelle Vincenzo Giudice – è assurdo affermare che D’Arma sia in giunta perché è un tecnico. Fa riferimento ad alcuni consiglieri comunali”. Per Sandra Bennici del Polo Civico, il Movimento cinque stelle non può tirarsi indietro dalle responsabilità che hanno portato alla scelta di Domenico Messinese. “È il movimento che ha deciso in maniera assembleare”, ha ribadito. “Eni, rifiuti, Caltaqua, dopo diciotto mesi non è cambiato nulla – ha attaccato il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta – il sindaco sbaglia a nominare assessori per avvicinarsi ad alcuni consiglieri comunali. L’opposizione deve concordare una strategia comune per la mozione di sfiducia. Questa città non può permettersi di galleggiare. Il sindaco, votato grazie al Movimento cinque stelle, doveva dimettersi dopo l’espulsione”. Critiche verso il primo cittadino sono arrivate dal capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino. “Il sindaco si sente onnipotente – ha spiegato – effettua scelte solo ed esclusivamente per rimanere a galla. Deve avere il coraggio di assumere una posizione chiara”. Per Forza Italia, come spiegato da Salvatore Scerra, l’assessore Rocco D’Arma è chiara espressione di un’area politica, quella che si rifà al consigliere Carmelo Casano. “La giunta deve accelerare sulla gara d’appalto per i rifiuti, sulle compensazioni e sul Patto per la Sicilia – è intervenuto Scerra – non si può rimanere fermi”. “Prima di parlare di un tecnico – ha detto Salvatore Sammito – dobbiamo verificare i risultati. Spero, comunque, che l’assessore ci spieghi con chi è andato a Taormina agli stati generali del turismo siciliano”. Il capogruppo del Megafono Sara Bonura ha cercato di allontanare ombre su un possibile accordo legato proprio alla nomina di D’Arma. “È inutile attaccare sempre il presidente della Regione Rosario Crocetta – ha spiegato – ci vuole impegno immediato per non perdere i fondi del Patto per la Sicilia, senza inutile polemiche”.

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