La sfiducia spezza il centrodestra, “guerra” tra pro-Messinese e sostenitori della mozione

 
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Salvatore Scerra, Salvatore Sammito, Vincenzo Cascino e Crocifisso Napolitano

Gela. Il sindaco Domenico Messinese e il suo gruppo politico, nel tentativo di far saltare anche la terza mozione di sfiducia, stanno facendo di tutto per rompere gli equilibri, non solo all’interno delle coalizioni ma anche dentro i partiti. Negli ultimi giorni, qualche emissario della giunta si sarebbe presentato anche davanti ai grillini, ovviamente ricevendo un rapido benservito, almeno dal capogruppo Virginia Farruggia. I pentastellati sono per la sfiducia e, salvo inconvenienti di percorso, lo ribadiranno venerdì prossimo in aula consiliare. La sfiducia ter, però, ha già fatto una prima vittima politica. Il centrodestra è in frantumi, forse definitivamente. C’erano già storie tese tra i consiglieri comunali del presidente della Regione Nello Musumeci e una parte degli alleati, a cominciare dai forzisti capitanati in aula da Salvatore Scerra. Lo scorso 22 dicembre, con la seconda mozione di sfiducia saltata in aula dopo il ritiro della firma anche da parte di Giovanni Panebianco (DiventeràBellissima), la ferita è diventata una cicatrice. Ormai, forzisti e fedelissimi di Musumeci parlano linguaggi diametralmente diversi. I tre consiglieri di DiventeràBellissima hanno proposto un patto di fine mandato, a supporto del sindaco. Non hanno mai aderito alla mozione di sfiducia del fronte dei ventuno ma non si sentono isolati. “Siamo noi il vero centrodestra – dice il capogruppo di Musumeci Vincenzo Cascino – fino a prova contraria, noi non siamo stati eletti con liste autonomiste né abbiamo appoggiato giunte di centrosinistra. Isolati? Assolutamente, no. Anzi, dopo la proposta del patto di fine mandato, che confermiamo, stiamo ricevendo non pochi sostegni. Non siamo interessati ai posti in giunta oppure a quelli di sottogoverno”.

DiventeràBellissima fa parte di quel centrodestra che non disdegna l’esperienza amministrativa del sindaco Domenico Messinese. Insieme ai tre consiglieri, ci sono sicuramente anche fuoriusciti da Forza Italia, come Raffaele Carfì che ha portato in giunta l’ex dem Giuseppe Licata. Nella coalizione, i due consiglieri di Energie per l’Italia Luigi Di Dio e Francesca Caruso non si sono ancora sbilanciati, ma hanno preferito non sottoscrivere il patto del cerchio, alla base della terza mozione. Fino a prova contraria, decideranno in aula. Pare non manchino i contatti con quelli di DiventeràBellissima. A tirare la volata della sfiducia, invece, non ci sono solo forzisti ma anche indipendenti che rifanno al centrodestra (Salvatore Sammito) e i leghisti (che in aula consiliare schierano Salvatore Farruggia). Il capogruppo di Forza Italia Salvatore Scerra è tra i promotori della mozione che arriverà in aula tra una settimana. E’ stato lui, più volte, a scontrarsi frontalmente con il sindaco Domenico Messines e con il suo vice Simone Siciliano (del quale ha più volte chiesto le dimissioni). Le carte politiche se le sta giocando proprio sulla mozione ter ma sa di poter contare su uno schieramento certamente più ampio dei soli confini di centrodestra. Il patto sembra quasi granitico con larga parte del centrosinistra rappresentato all’assise civica (Scerra e il segretario dem Peppe Di Cristina non a caso sono tra quelli che la giunta vede come avversari politici da mettere all’angolo). Un’intesa finalizzata, per ora, alla mozione di sfiducia e sostenuta pure da Sicilia Futura, dai centristi, da indipendenti come Carmelo Casano, Giuseppe Guastella e Angela Di Modica. Nel centrodestra, questa mozione di sfiducia servirà a capire da che parte stare. Con Messinese e il suo vice Siciliano, anche nel tentativo di strutturare un progetto politico, oppure contro l’amministrazione comunale (per arrivare all’epurazione politica di chi sta cercando di dare manforte alla giunta). Probabilmente, a Palermo i fatti del municipio non vengono più visti come roba di provincia e basta. I consiglieri comunali di DiventeràBellissima, in più occasioni, hanno avuto colloqui con il presidente Nello Musumeci, che comunque gli avrebbe lasciato carta bianca. Il presidente, nelle ultime ore, non ha negato che ci siano trattative già ben avviate con la Lega per presentarsi uniti alle Europee. Liste comuni mantenendo i rispettivi simboli. Il prossimo congresso del movimento potrebbe sancire la definitiva alleanza con i salviniani, che in città (almeno stando alle intenzioni del consigliere comunale Salvatore Farruggia ma anche dell’ex candidato a sindaco Antonio Giudice) si sono già schierati per la sfiducia, a differenza dei sostenitori di Musumeci. Il centrodestra locale è diventato una Babele politica e l’esito del voto sulla sfiducia potrebbe aprire altri scenari, in una guerra combattuta alla caccia dei “traditori”.

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