La sfiducia? Tante parole e pochi fatti…il Pd aspetta perchè ha l’accordo? Ascia, “solo strumentalizzazioni in vista delle regionali”

 
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Gela. Se ne parla tanto, ma per ora non ci sono le condizioni necessarie

a far arrivare in aula la mozione di sfiducia al sindaco.

“Il Pd lavora per una vera sfiducia”. Mancano le dodici firme e non tutte le mozioni depositate sul tavolo della presidenza del consiglio comunale rispettano i criteri fissati dalla normativa. Quindi, al momento, nessuna mozione andrà in aula. “Se dovessi riscontrare le condizioni previste – dice il presidente del consiglio Alessandra Ascia – allora, sarò la prima a chiedere una valutazione al segretario generale. Per ora, però, nessuna delle quattro mozioni risponde ai parametri”. Allo stesso tempo, il presidente esclude che dietro alla scelta del suo partito, che vuole attendere prima di lanciare la carta della sfiducia alla giunta, possa esserci l’intenzione di fare da stampella politica a Messinese. Un’ipotesi, in realtà, sollevata anche dall’ex sindaco dem Angelo Fasulo, finito sotto il fuoco di sbarramento dei suoi compagni di partito a causa delle conseguenze occupazionali generate dal protocollo Eni di tre anni fa. “Il Partito Democratico – dice – ha avuto, fin dall’inizio, una posizione molto chiara. Stiamo lavorando per arrivare alla sfiducia. Una sfiducia, però, che sia il vero riassunto politico di una giunta che non raggiunge gli obiettivi indicati in campagna elettorale. Le parole di Fasulo? Mi sembrano solo strumentalizzazioni politiche in vista delle regionali. Non credo che il Pd possa partecipare a questo tipo di gioco politico. Non c’è nessun accordo con la giunta”. Insomma, per il presidente Ascia, almeno per ora, il Pd fa bene a non correre verso una sfiducia, senza se e senza ma. Certo, se una delle mozioni dovesse arrivare in aula, allora i dem dovranno necessariamente decidere quale strada percorrere, mantenere a galla Messinese oppure aprire a nuove elezioni?

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