La stidda dei Sanfilippo, investigatore parla in aula davanti ai giudici

 
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Mazzarino. Accusati di una serie di furti e di aver preso di mira un allevamento di bestiame a Sambuca di Sicilia ma anche di essere affiliati al gruppo degli stiddari di Mazzarino. Maria e Marianna Sanfilippo insieme all’agrigentino Alfredo Mule’ sono comparsi davanti alla corte del tribunale di Gela presieduta dal giudice Paolo Fiore.

L’udienza si è trasformata nell’occasione idonea per fare maggiore chiarezza sull’attuale organigramma interno alla famiglia Sanfilippo, legata alla stidda gelese.
“Da quello che ci risulta – ha detto uno degli investigatori sentiti in aula – l’attuale reggente della famiglia è Giampaolo Ragusa. Il vero nucleo dell’organizzazione, comunque, rimane quello dei tre fratelli Salvatore, Andrea e Maurizio Sanfilippo, attualmente detenuti”.
In base alle indicazioni fornite dagli inquirenti, fuori dal carcere, proprio Maria e Marianna Sanfilippo garantirebbero supporto a Giuseppe e Calogero Sanfilippo.
Nel corso delle indagini avviate sulla famiglia Sanfilippo, sono state messe sotto stretta analisi sia le comunicazioni telefoniche che quelle postali. In sostanza, i Sanfilippo non sottoposti a misure restrittive assicurerebbero ancora tutto il loro supporto ai tre fratelli detenuti.
“Da questo punto di vista – ha continuato l’investigatore – il potere principale continua ad essere gestito da Salvatore Sanfilippo mentre Giampaolo Ragusa sostiene la famiglia in loro assenza”.
Davanti alla corte, il pubblico ministero Onelio Dodero ha sentito i due allevatori di Sambuca di Sicilia, in base all’accusa colpiti da un maxi furto di bestiame organizzato dal gruppo Sanfilippo su richiesta dell’allevatore agrigentino Alfredo Mule’.

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