La videosorveglianza diventa un caso, il progetto della giunta è fermo: Messinese scrive al prefetto

 
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Gela. Città videosorvegliata? Al momento, tutto è fermo e a rischio c’è anche il progetto che da circa un anno l’amministrazione comunale sta cercando di concretizzare, incentrato su un rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza nei quartieri.

La missiva alla prefettura. “Ho ritenuto opportuno scrivere al prefetto di Caltanissetta – dice il sindaco Domenico Messinese – è assurdo che il progetto di questa amministrazione comunale possa saltare per le bizze di alcuni dirigenti dell’ente. Ad un certo punto, io stesso mi sono messo a lavorare sulle carte e sull’intero progetto e siamo riusciti ad individuare un’azienda specializzata, che ha già svolto lavori anche per conto della prefettura, pronta a garantirci un notevole risparmio. Siamo disponibili anche all’eventuale gara di appalto ma tutto procede a rilento”. In base alle stime, trentacinquemila euro servirebbero per la progettazione, rispetto ad un costo complessivo di circa due milioni di euro. “La possibilità di trovare le coperture finanziarie – continua Messinese – esiste e ci sono diverse opportunità. A questo punto, però, non so se i dirigenti coinvolti facciano gli interessi dell’ente o quelli di qualcun altro. Una cosa è certa, il miglioramento della videosorveglianza in città rimane al palo perché sono stati espressi dubbi che ritengo assurdi. Addirittura, in alcuni frangenti, gli stessi dirigenti coinvolti si sono dichiarati incompetenti a decidere. Per queste ragioni, ho scelto di tutelare l’ente e di mettere a conoscenza dei fatti la prefettura di Caltanissetta”. Da tempo, si mira ad un potenziamento dei sistemi di videosorveglianza, nel tentativo di ridurre l’impatto della microcriminalità, sempre attiva in città quando si tratta di incendi e danneggiamenti, soprattutto notturni. 

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