L’accordo con Eni sui tributi per le piattaforme, al legale del Comune un “acconto” da 191 mila euro

 
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Gela. L’incarico l’ha ricevuto con più provvedimenti emessi dall’ex giunta Messinese e adesso riceverà un “acconto” da 191 mila euro. Il primo cittadino, poi sfiduciato lo scorso settembre, e l’allora assessore al bilancio Fabrizio Morello decisero già quattro anni fa di affidarsi all’avvocato abruzzese Ferdinando D’Amario, uno degli specialisti nei giudizi per il recupero dei tributi non versati da Eni sulle piattaforme presenti anche lungo le coste locali. In cassa mancavano le somme per Ici, Imu e Tasi, mai pagate dalla multinazionale (se non per cifre molto limitate). Nel marzo dello scorso anno, l’azienda e il Comune hanno chiuso una transazione da 7 milioni di euro e l’amministrazione ha rinunciato a tutti i ricorsi che lo stesso D’Amario aveva incardinato davanti ai giudici della Corte di Cassazione, dopo che nei precedenti gradi di giudizio le commissioni tributarie avevano invece dato ragione alla multinazionale del cane a sei zampe. I soldi versati da Eni al Comune verranno incamerati del tutto entro fine gennaio. Nell’intesa, l’ex giunta ha rinunciato a qualsiasi pretesa su eventuali sanzioni da imporre al gruppo. Tanti l’hanno visto come una sorta di accordo al ribasso. In municipio, è stato predisposto l’atto che consente di impegnare 191 mila euro, solo una parte della somma definitiva che verrà destinata al legale. L’impegno spesa è stato rilasciato dai tecnici del Comune proprio pochi giorni prima della fine dell’anno.

In base a quanto riportato nella transazione finale, per l’Ici non pagata nel periodo 2003-2004, al municipio sono spettati oltre 679 mila euro. Dal 2005 al 2015, invece, mancavano all’appello Ici, Imu e Tasi, per un totale superiore ai 6 milioni di euro (solo 846 mila euro erano già stati versati). Gran parte delle somme incassate, almeno sulla scorta di quanto previsto nelle misure correttive varate dal commissario Rosario Arena e dai suoi tecnici, dovrebbe servire a coprire i debiti fuori bilancio. Nella vasta risposta alle osservazioni dei giudici della Corte dei Conti, i tecnici del Comune prevedono la copertura dei debiti di “parte corrente” con i 6.400.000,00 euro incassati dal recupero di Ici, Imu e Tasi sulle piattaforme Eni. Sulla vicenda dei mancati pagamenti da parte del gruppo Eni il velo era stato sollevato già durante il periodo dell’amministrazione Fasulo, quando l’allora capogruppo del Pd Giacomo Gulizzi iniziò a chiedere che si facesse luce sui mancati pagamenti dell’Ici dovuta per le piattaforme locali.

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