“L’accordo di programma andava firmato…si vigili su Eni”, Cirignotta: “Siciliano inopportuno”

 
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Cirignotta e Antonio Torrenti del gruppo locale di Noi con l'Italia

Gela. Un accordo di programma da firmare necessariamente, vista l’assenza di soluzioni alternative. Il centrista Vincenzo Cirignotta, consigliere uscente di Noi con l’Italia, sostiene la scelta del presidente della Regione Nello Musumeci che ha fatto da garante, insieme alla sua giunta, alla firma dell’intesa con il governo nazionale. “L’accordo di programma andava firmato per chiudere un iter previsto dalla legge e bene ha fatto il governo Musumeci ad accelerarne la chiusura – spiega Cirignotta anche in rappresentanza degli esponenti locali del movimento – chiaramente sui contenuti e sulle risorse finanziarie impegnate c’è e ci sarà un gioco delle parti che non sappiamo quanto durerà. Secondo la nostra opinione, tutto è implementabile e migliorabile, ma chiaramente in questo momento storico quello era l’accordo di programma, ci sembra di non avere registrato l’esistenza di accordi alternativi”. L’esponente di Noi con l’Italia segue la strada tracciata dal governo regionale ma esclude che la firma di martedì possa essere addebitata al merito politico dell’ex giunta Messinese.

“Resta il rammarico per il comportamento tenuto in questi anni dalla sfiduciata amministrazione, quello di non avere adeguatamente coinvolto il consiglio comunale nella elaborazione dell’accordo, ma riteniamo che questa strategia sia stata una precisa scelta politica dell’ex sindaco. La presenza dell’ex vicesindaco al ministero è stata inopportuna, a nulla vale il fatto che lo stesso avesse partecipato alla stesura dell’accordo. Auspichiamo che incidenti istituzionali di questa portata non abbiamo più a verificarsi – prosegue – la Regione ha degni rappresentanti istituzionali che non hanno assolutamente la necessità di essere coadiuvati da accompagnatori esterni. Quanto all’ex sindaco, pochi meriti ci sentiamo di attribuire alla sua persona sull’esito dell’accordo, perché non ha fatto altro che seguire passo dopo passo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di piani di riconversione e riqualificazione industriale e di area di crisi complessa”. Ma per i centristi l’accordo di programma ha fatto emergere contraddizioni politiche in casa cinque stelle. “Al movimento cinque stelle vogliamo solo dire di prendere atto che il loro capo politico, il ministro Luigi Di Maio – dice ancora – ha firmato un accordo di programma che tanto è stato avversato dagli esponenti locali dello stesso movimento”. Con l’accordo di programma firmato, per i centristi bisognerà vigilare soprattutto sul prossimo ruolo di Eni in città ma anche sulle procedure di bonifica dei siti industriali.

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