L’accordo di programma, la Regione chiede altro tempo: slitta ancora il vertice al ministero

 
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Messinese con gli operai dell'indotto Eni durante un sit-in di protesta

Gela. La nuova giunta regionale prende altro tempo e, così, slitta nuovamente il vertice fissato al Ministero dello sviluppo economico. Al centro del tavolo di confronto, ci sono soprattutto i soldi che proprio la Regione deve garantire per coprire finanziariamente l’accordo di programma, dopo il riconoscimento dell’area di crisi complessa di Gela. Un primo rinvio era già arrivato la scorsa settimana. A Palermo, però, servono altri approfondimenti per valutare l’intero dossier. Il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano, negli scorsi giorni, non hanno nascosto il timore che possano esserci eventuali passi indietro da parte della Regione. Per ora, c’è solo un altro rinvio della riunione che si sarebbe dovuta tenere al ministero.

L’accordo di programma. Il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia, tra le parti convocate, ha scelto di non partire per Roma, essendo venuta a conoscenza del rinvio chiesto. “Parteciperò alla prossima riunione, anche se al momento non mi è stata comunicata una data ufficiale – dice – voglio verificare a che punto è la procedura che dovrebbe assicurare il finanziamento dell’accordo di programma, anche per riferire all’assise civica”. Messinese e il suo vice Siciliano non vogliono ricevere trattamenti, magari di serie B, rispetto ad altri casi analoghi, a partire da quello dell’accordo di programma concluso per Termini Imerese. Da tempo, i sindacati chiedono chiarezza sull’intero iter. Da quasi due anni, l’accordo di programma si muove a passi fin troppo lenti, mentre gli investimenti alternativi a quelli di Eni in città non sono ancora ben definiti.

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