“L’accordo è l’inizio della fine”, Amato boccia la firma di Di Maio: Di Paola, “diamo sviluppo”

 
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Il deputato regionale Nuccio Di Paola e il consigliere comunale uscente Angelo Amato

Gela. “Credo che non ci sia proprio nulla da festeggiare”. Il grillino Angelo Amato, consigliere comunale uscente, va in controtendenza rispetto alla soddisfazione politica dimostrata dai pentastellati, compresi i portavoce locali, dopo la firma dell’accordo di programma, concretizzata dal ministro Luigi Di Maio. “Se non sbaglio, abbiamo preso le distanze dalla giunta Messinese-Siciliano proprio perché non condividevamo i contenuti di quell’accordo e adesso invece è stato firmato – continua – è solo l’inizio per riempirlo di risorse finanziarie? A me quest’accordo sembra invece l’inizio della fine per il territorio. Parliamo di venticinque milioni di euro da distribuire su progetti che riguardano più di venti comuni. Non possiamo dare ala città solo cassa integrazione e ammortizzatori sociali”. Una disamina dura quella di Amato, che del resto in più occasioni si è dimostrato non sempre in sintonia con la linea “ortodossa” del movimento. “Per far respirare il territorio ci vogliono risorse – aggiunge – gli studi hanno dimostrato che per le bonifiche serviranno miliardi di euro. Dobbiamo dare risposte concrete. Le critiche del Pd? Sono stati loro a concludere il protocollo d’intesa insieme al gruppo degli autonomisti, che oggi invece fa parte di Forza Italia. Hanno enormi responsabilità”.

Nonostante la firma del ministro Di Maio, almeno in città diversi attivisti non hanno visto di buon occhio la scelta del governo che ha voluto chiudere l’iter dell’accordo di programma, per ora con una dotazione finanziaria da venticinque milioni di euro. Tra quelli che invece sostengono la linea del governo, c’è il deputato all’Ars Nuccio Di Paola. “Se le critiche arrivano dai dem, ritengo che non abbiano proprio voce in capitolo dopo quanto accaduto quattro anni fa – spiega – adesso abbiamo uno strumento. E’ vero, le premesse di quest’accordo le abbiamo sempre contestate, anche attraverso i nostri consiglieri comunali. Ma ora c’è la possibilità di una collaborazione tra la città e il ministero. Cosa avremmo dovuto fare, tornare indietro con un territorio già fortemente in crisi? Invece, abbiamo garantito le condizioni per il prossimo sviluppo, certamente in tempi molto più rapidi rispetto a chi ci ha preceduti”. Tra i grillini locali, però, la firma del ministro potrebbe acuire i contrasti interni, anche in vista della più che probabile campagna elettorale.

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