L’acqua “d’oro”, bolletta da quasi 7 mila euro ad una famiglia che vive a Caposoprano

 
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Gela. Bollette “pazze” e pesanti sospetti sulla rendicontazione dei consumi idrici sono da anni all’ordine del giorno per un servizio che in città produce pesanti conseguenze economiche sugli utenti. Ieri, abbiamo raccontato della bolletta da 1.600 euro recapitata ad una pensionata, che in media per consumi idrici ha pagato per anni una cifra mai superiore ai 200 euro. La somma (già fuori da qualsiasi ragionevolezza) chiesta alla pensionata è poca cosa se la si confronta con quella riportata sulla bolletta consegnata ad una donna, che con la propria famiglia vive in una casa in affitto a Caposoprano. Totale, 6.574 euro. E’ questa la cifra che ha fatto subito allarmare l’utente, che si è già rivolta ad un legale. L’avvocato Rosario Prudenti sta valutando la possibilità di portare in giudizio Caltaqua. Fino ad ora, con consumi molto limitati, la famiglia che vive a Caposoprano ha pagato non più di 200 euro. Ora, invece, si sono visti recapitare una bolletta da quasi 7 mila euro.

Una vicenda, l’ennesima, che danneggia famiglie, spesso senza possibilità di sostenere costi esorbitanti per un diritto di base, quello all’acqua. La politica, intanto, discute di come attivare l’Assemblea territoriale idrica, che sulla carta dovrebbe assicurare i controlli su Caltaqua, praticamente mai attuati o comunque fin troppo blandi.

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