L’addio a Gianluca Caterini, figlio di una Gela che non dà lavoro ai suoi giovani

 
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I funerali di Gianluca Caterini, giovane operaio di Gela morto in un incidente sul lavoro

Gela. La chiesa Sant’Antonio non riusciva a contenere le migliaia di persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Gianluca Caterini, il 27enne morto schiacciato da un tubo in un cantiere di Ascoli Piceno.

In prima fila la moglie ed i genitori del ragazzo, il fratello e poi i tantissimi amici che indossavano una t-shirt con stampato il suo volto. Ed ancora le persone che lo conoscevano bene e lo amavano, assessori e consiglieri comunali. Sulla bara rose rosse ed una maglietta dell’Inter, squadra che amava oltre al Gela calcio.

Presenti anche i rappresentanti dell’Ordine dei Templari poveri cavalieri di Cristo. La messa funebre è stata celebrata dal parroco Michele Mattina che nella sua omelia ha sottolineato quanto Gianluca si fosse sacrificato per l’amore per la famiglia, lavorando lontano da casa come tantissimi giovani gelesi che nella propria città non trovano occupazione.

Intanto la Presidente Alessandra Ascia e l’intero Consiglio comunale hanno espresso il loro cordoglio e la massima vicinanza alla famiglia di Gianluca.

“In questo momento il nostro pensiero va alla moglie, alla bambina, ed ai genitori di Gianluca, affranti dal dolore. Gianluca era un figlio di Gela, giovane amabile, padre e marito affettuoso. Non vogliamo esprimere giudizi su quanto accaduto poiché spetta agli organi giudiziari chiarire la vicenda. Siamo addolorati che si possa perdere la vita sul lavoro. Come Consiglio, per quello che ci compete, dobbiamo impegnarci maggiormente a creare condizioni di maggiore vivibilità nella nostra città affinchè sempre meno giovani debbano lasciare la città per trovare un lavoro”.

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