L’albero della legalità dimenticato, cittadino ripulisce area verde in ricordo Falcone

 
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L'area verde ripulita per ricordare Falcone

Gela. Oggi ricorre l’anniversario della strage di Capaci. Ventotto anni fa Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti della scorta venivano uccisi nel tratto dell’autostrada A29, da Punta Raisi a Palermo, alle 17.58, oltre quattrocento chili di tritolo che hanno fatto esplodono morirono la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro. Feriti gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista Giuseppe Costanza. Falcone, trasportato d’urgenza in ospedale, muore poco dopo le 19. Un 23 maggio anomalo quello di quest’anno. Le restrizioni per contenere la pandemia hanno finito per modificare il cerimoniale che oramai seguiva un copione quasi fisso.

Di fronte al Comune anni fa venne piantato un albero di ulivo, voluto dall’associazione antiracket “Gaetano Giordano”. C’era anche una targa che però è sparita da alcuni anni. Quell’albero non viene curato. Nell’area parcheggiano motorini e motocicli e l’aiuola è ricettacolo di rifiuti. Neanche oggi l’Antiracket si è ricordato di quel simbolo della legalità. Ci ha pensato un cittadino, Fabrizio Cascino, a ripulire l’area da ogni genere rifiuto ed a collocare alcune piantine. Un piccolo gesto simbolico nel giorno della memoria, per un angolo che le istituzioni e l’antiracket oggi hanno dimenticato.

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