L’allarme del presidente Cardinale: “A Gela gruppo di minori disposto a tutto”

 
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Per Alferi è stato rinnovato il regime del 41 bis

Gela. A Gela si registra «la persistente operatività di Cosa Nostra e Stidda ed il mantenimento dell’ormai decennale alleanza tra di esse», ma c’è una novità «la presenza di una terza compagine criminale, chiamata dagli addetti ai lavori ‘gruppo Alferi, composta da giovani malavitosi». Lo afferma il presidente della Corte di Appello di Caltanissetta, Salvatore Cardinale, nella relazione inaugurale dell’Anno giudiziario.

Molti affiliati, sottolinea il magistrati, «continuano l’opera di penetrazione in Liguria e Lombardia, dove si occupano di estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi». «I collaboratori di giustizia hanno confermato – aggiunge – come i capi continuino, anche se detenuti, ad emanare ordini indicando strategie, settori di interesse e azioni di rappresaglia». Secondo ipotesi investigative, inoltre, «torna a primeggiare il clan Rinzivillo» che «sembra aver ripreso, anche grazie alle defezioni che si sono registrate fra gli Emmanuello, l’antica posizione di supremazia a Gela e nelle zone di ramificazione continentale». La città, comunque, rileva il magistrato, «sotto la spinta delle forze innovatrici, comincia a dare segnali di risveglio dando luogo ad un rinascimento sociale e culturale certamente incoraggianti».

«Particolare allarme» a Gela, ma anche a Riesi, crea l’aumento della criminalità minorile. Lo segnala il presidente della Corte di appello di Caltanissetta, Salvatore Cardinale, nella relazione inaugurale dell’anno giudiziario. «A indagati minorenni – osserva il magistrato – spesso vengono contestati reati associativi di stampo mafioso e sono anche collegati al coinvolgimento in associazioni dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti, settore notoriamente appannaggio dei clan». I minorenni, già appartenenti a famiglie disagiate o affiliate ai clan, spiega Cardinale, spesso si occupano di danneggiamenti e incendi di esercizi commerciali o di vetture e «contribuiscono a mantenere alta la pressione che l’associazione esercita sull’ambiente per preservare il suo predominio».

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