L’allungamento del braccio di ponente, prescrizioni inviate al ministero: “Ridiamo un porto alla città”

 
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Gela. Potrebbe essere un passo decisivo, anche se i componenti del comitato pro-porto e i pescatori locali non vogliono farsi troppe illusioni. La scorsa settimana il Dipartimento regionale della protezione civile ha inviato al ministero dell’ambiente le prescrizioni per l’assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale del progetto per l’allungamento del molo-braccio di ponente del porto rifugio. Un intervento ritenuto strategico per tentare di superare l’ormai atavico insabbiamento. “Speriamo sia l’ultima prescrizione – dicono gli esponenti del comitato e dell’associazione dei pescatori – per accelerare le procedure ci siamo dovuti rivolgere al prefetto di Caltanissetta, che ringraziamo. Sta seguendo l’iter avviato tra Regione e ministero al fine di acquisire tutti i pareri per la gara dei lavori di dragaggio”. I componenti del comitato, inoltre, fanno riferimento ai quasi sei milioni di euro stanziati, dopo l’accordo con Eni, e agli approfondimenti svolti insieme al gruppo di lavoro insediatosi durante la precedente consiliatura.

“Noi del Comitato non molleremo mai l’impegno per far riavere un porto funzionale alla città – concludono – e dare una grande possibilità al territorio, aprendo un’autostrada del mare chiusa da tempo, a causa della politica che negli anni ha abbandonato la struttura, trasformandola in sito inagibile e degradato” .

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