L’appalto per il percolato bloccato da Crocetta, Comune non dovrà pagare oltre 7 milioni di euro

 
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Gela. Gestì le attività di smaltimento del percolato nella discarica Timpazzo. Un appalto, risalente a diversi anni fa, ma che poteva costare oltre sette milioni di euro al Comune. I legali della società umbra “Cornacchini spa” avevano ottenuto un decreto ingiuntivo, che avrebbe costretto Palazzo di Città a pagare. Secondo i manager, quei soldi spettavano contrattualmente, oltre a prestazioni aggiuntive effettuate. Il municipio, che di certo non avrebbe potuto assicurare una cifra tanto impegnativa senza andare in difficoltà finanziaria, si è opposto al decreto. Il giudice civile del tribunale Flavia Strazzanti ha accolto l’azione avanzata dal legale Claudio Di Benedetto, che ha portato avanti la procedura per conto dell’ente. Quei soldi non erano dovuti e sono stati prodotti atti e documenti a conferma. Una procedura complessa e molto lunga, conclusasi con la decisione del giudice.

L’allora sindaco Rosario Crocetta bloccò l’appalto per costi ritenuti troppo esosi, rispetto alla media nazionale. A fronte di una media per il medesimo servizio fissata tra i 55 e i 70 euro per metro cubo, a Gela si versavano alla “Colombo Centro Costruzioni”, entità controllata dalla “Cornacchini srl”, 113,62 euro per metro cubo. Il legale di Palazzo di Città ha spiegato che nulla era dovuto all’azienda, anche a seguito delle decisioni dell’ex sindaco. Una tesi accolta dal magistrato, che ha respinto le istanze dei legali del gruppo umbro. Non ci fu alcun “arricchimento senza causa” da parte di Palazzo di Città.

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