“L’ardito non teme e non muore”, Valenti, eroe medaglia d’oro dimenticato negli anni

 
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Gela. Il gelese Giuseppe Valenti, decorato medaglia d’oro, era finito nel dimenticatoio nonostante all’epoca gli avessero dedicato una via nel rione Villagio Aldisio. Ad accorgersi dell’assenza, tra i cinque gelesi decorati di medaglia d’oro, è stato il professore Nuccio Mulè che ha inserito il nome di Valenti nel monumento alle medaglie d’oro di Gela di piazza Martiri della Libertà realizzato dal cavaliere Rosario Calabrese. Il nominativo di Giuseppe Valenti, ex carabiniere morto eroicamente a Guadalaiara durante la guerra civile in Spagna, figura adesso insieme agli altri quattro gelesi eroici insigniti della medaglia d’oro: Giovanni Guccione, tenente unica Medaglia d’Oro della provincia di Caltanissetta nella Prima Guerra Mondiale, conferita di propria iniziativa da re Vittorio Emanuele III per l’atto eroico del 21 ottobre 1915 sulle alture del Carso; Emanuele Guttadauro, capitano del reggimento Fanteria “Frecce Azzurre”, che il 21 settembre 1938 a Barracas in Spagna perse eroicamente la vita; Giulio Cesare Siragusa, tenente che sacrificò con onore la propria vita sul fronte russo il 2 gennaio 1943; Sebastiano d’Immè, maresciallo dei carabinieri, vittima recente del dovere, trucidato a Locate Varesino il 6 luglio 1996.

Adesso toccherà all’amministrazione comunale sancire definitivamente la presenza del nominativo del soldato Giuseppe Valenti tra le cinque medaglie d’oro gelesi impresse nel monumento di piazza Martiri della Libertà già inserito tra i decorati dell’archivio digitale del Ministero della difesa e in quello dell’Istituto Nazionale del Nastro Azzurro di cui recentemente si è aperta una sezione in città, presieduta da Epifania Guccione, pronipote del tenente Giovanni, Medaglia d’Oro gelese della Grande Guerra. Grazie agli studi del cultore di storia patria, Nuccio Mulè, condotti con il valido supporto di un parente, l’attuale Comandante della locale Stazione Carabinieri, il luogotenente Nicolò Bulone, sono stati ricostruiti i momenti salienti dell’eroica battaglia in cui perse la vita il militare Valenti, nato a Terranova di Sicilia il 5 novembre 1899 e morto a Guadalaiara l’11 marzo 1937.
Appartenente al 724° “Bandiera Inflessibile”, durante l’occupazione di una forte posizione nemica, sotto il fuoco micidiale dell’avversario si slanciava all’assalto mentre ancora infuriava la preparazione delle artiglierie italiane. Ferito una prima volta, rifiutava ogni cura e, ponendosi nuovamente alla testa degli arditi, proseguiva verso la meta, gridando “L’ardito non teme e non muore”. Ferito ancora e ridotto all’estremo delle forze per una copiosa perdita di sangue, raccoglieva le ultime energie per scagliare contro un fortino nemico tutte le bombe a mano che teneva per poi irrompervi per primo brandendo il pugnale. Nel tentativo poi d’inseguire da solo gli occupanti, incontrava morte eroica colpito da numerose pugnalate nemiche.

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