L’area di crisi, all’Ars niente sindacati ma spunta Siciliano: Di Paola, “grave l’esclusione”

 
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La riunione convocata dalle commissioni ambiente e attività produttive all'Ars

Gela. Tra gli “invitati” non c’erano il commissario Rosario Arena (che adesso regge le sorti amministrative del Comune) e i sindacati del territorio (da mesi in attesa di un incontro con i vertici politici della Regione). All’Ars, però, i presidenti delle commissioni ambiente e attività produttive hanno comunque deciso di affrontare la questione dell’area di crisi complessa e dei soldi stanziati per finanziare gli investimenti sul territorio, dopo la firma del protocollo d’intesa di quattro anni fa. Sul tavolo il futuro più o meno prossimo della città ma senza rappresentanti del territorio, ad eccezione del solo deputato regionale Nuccio Di Paola, componente della commissione ambiente presieduta da Giusi Savarino di DiventeràBellissima. Allo stesso tavolo, diversi sindaci dei comuni che rientrano nell’area di crisi (con capofila però Gela), manager di Eni, rappresentanti di Sicindustria, oltre all’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. “Ho subito fatto notare la mancata convocazione dei sindacati del territorio, che rappresentano le istanze di centinaia di lavoratori – dice Di Paola dopo la seduta congiunta – non credo che sia utile tagliare fuori le parti sociali. Mancava una vera rappresentanza della città. I venticinque milioni di euro dell’accordo di programma sono ben poca cosa se confrontanti con quanto accaduto in altre situazioni analoghe e se pensiamo che la fascia geografica coinvolta assomma circa l’otto per cento dell’intera popolazione dell’isola. Purtroppo, il governo Musumeci ha scelto la continuità con quanto deciso su questo fronte dal suo predecessore Crocetta. Ormai, è più che evidente”.

Alla riunione, seppur come semplice uditore, si è addirittura visto uno dei “padri” politici dell’accordo di programma da venticinque milioni di euro, l’ex vicesindaco Simone Siciliano, dimessosi il giorno precedente alla sfiducia del 7 settembre. Come uditori hanno partecipato anche gli ex consiglieri comunali di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino, Anna Comandatore e Giovanni Panebianco (ringraziati dal presidente Savarino del loro stesso movimento politico). “Credo che quest’incontro monco – conclude Di Paola – sia servito a confermare che l’accordo di programma rischia di trasformarsi in una sorta di eutanasia economia per il territorio. Come ha confermato l’amministratore delegato di Invitalia, la call degli scorsi mesi è stata solo una raccolta di idee. Siamo ancora lontani dagli investimenti veri e propri”. A Palazzo di Città, nelle stesse ore, è invece saltato il confronto tra i confederali di Cgil, Cisl e Uil e il commissario Arena. La riunione era stata chiesta proprio dai sindacati (esclusi invece all’Ars) per fare il punto della situazione sull’area di crisi complessa e sulle risorse dell’accordo di programma. “Il commissario Arena era impegnato con i dirigenti dell’ente – spiega il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice – e anche a causa di nostri impegni, abbiamo scelto di rivederci ufficialmente nei prossimi giorni”. Tra tavoli, vertici e mancate convocazioni, l’accordo di programma rischia di diventare l’ennesimo “bidone” di una città in crisi nera.

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