L’arte della Fondazione Maimeri, per l’esordio scelto Iudice: “Mio mare è corporeità”

 
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L'artista Giovanni Iudice

Gela. Brevi riflessioni, riportate in video, sull’arte contemporanea e sulle opere dei più importanti autori italiani. Nella selezione della Fondazione Maimeri, l’esordio è stato affidato a Giovanni Iudice. Meno di due minuti, in un video che verrà seguito da ulteriori contributi affidati ad altrettanti artisti di fama nazionale e non solo. Maimeri è una delle storiche aziende italiane di produzione di colori, molto usati in arte. L’occhio di Iudice interpreta il blu dei suoi mari, in una pittura che lui stesso definisce “di luce”. “Nelle mie opere – spiega l’artista sempre più noto a livello nazionale – racconto la vita degli uomini. Inseguo un’idea di normalità”. E’ inevitabile che nell’analisi di un blu sempre molto presente nella dinamica espressiva dell’artista gelese, venga richiamato il mare, quello di città di confine e lo stesso che diventa primo e drammaticamente ultimo approdo dei migranti, presenti in diverse opere.

“Il mio non è un mare romantico – aggiunge nel contributo per la Fondazione Maimeri – è corporeità. E’ come un corpo che ha carne da sviscerare. Devo osservare per capire. L’arte non la considero uno studio scientifico o sociologico, ma un fatto privato. E’ un fenomeno degli uomini, delle singole esperienze”.

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