L'assessore Gnoffo sblocca col manager la mammografia, ma i sindacati annunciano sit-in
Gela. Il servizio di mammografia del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” lunedì verrà riattivato. Lo ha deciso il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, che a segui...
Gela. Il servizio di mammografia del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” lunedì verrà riattivato. Lo ha deciso il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, che a seguito dell’incontro avuto con l’assessore alla Salute, Nadia Gnoffo, ha sollecitato la riparazione del condizionatore ormai guasto da circa un mese. Una disattenzione sfociata nel blocco delle mammografie e degli stessi screening per le pazienti in cura presso il servizio di Senologia. “Il manager dell’Azienda sanitaria provinciale – assicura il coordinatore cittadino di Forza Italia, Gnoffo – ha assicurato l’attivazione dl servizio già dalla prossima settimana con il ripristino del guasto al condizionatore. Il direttore Caltagirone ha mostrato una particolare attenzione per la questione sanità del nostro territorio e presto avremo altri incontri chiarificatori”. Lo sblocco del servizio mammografico consentirà di alleggerire le lunghe liste di attesa.
Intanto, anche a seguito dell’episodio di cronaca di ieri con i venti feriti ustionati a causa dell’esplosione di una bombola in dotazione ad una rivendita ambulante di polli allo spiedo, tra le bancarelle del mercatino rionale di via Madonna del Rosario, si sono riaccesi i riflettori sulle carenze dei servizi sanitari offerti dall’Asp cl2 al territorio.
Nonostante le criticità, però, la macchina organizzativa del personale ospedaliero, con in prima linea il direttore sanitario Luciano Fiorella, è riuscita a fronteggiare l’emergenza garantendo assistenza ai pazienti con il supporto del 118, elisoccorso, vigili del fuoco e di tutte le forze dell’ordine che operano in città. Ha rischiato di avere ripercussioni sulla velocità dei soccorritori l’impiego delle quattro ambulanze del territorio (tra ospedale e 118) per il trasporto di pazienti. Quasi ad evidenziare il problema, denunciato dalle organizzazioni sindacali, durante lo scoppio era disponibile solo un’ambulanza medicalizzata costretta a fare staffette in strada per soccorrere e trasferire al Pronto soccorso alcuni pazienti ustionati. Tanti altri sono giunti in ospedale con mezzi propri.
Intanto, lunedì le confederazioni sindacali di categoria comparto sanità di Cgil, Cisl, Uil e Fsi-Usae, incroceranno le braccia per dare vita allo stato di agitazione davanti il piazzale dell’ospedale di via Palazzi. Non ha dato la propria adesione il Nursind “per il sit-in di rivendicazione delle gravi difficoltà riscontrate nel presidio ospedaliero gelese”.
Si parla di carenza atavica di personale medico, sanitario, tecnico e ausiliario “sfociato nella chiusura di unità operative vitali, quali Malattie Infettive, Nefrologia – scrivono i segretari Grasso (Cigl), Ietro (Cisl), Centorbi (Uil) e Di Natale (Fsi-Usae) – e parzialmente, anche dell’Oncologia oltre alla mancata apertura di Riabilitazione e allo sbeffeggiamento con la plurima (inutile) inaugurazione della Breast Unit”.
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