L’attività nella fornace era regolare, in appello cadono accuse contro titolare: assolto

 
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Gela. Era accusato di aver violato i provvedimenti di sequestro, svolgendo attività nella fornace di contrada Spinasanta che era stata sottoposta a controlli da parte delle forze dell’ordine e dei pm della procura. In appello, però, sono cadute tutte le accuse mosse nei confronti di Orazio Stabone, titolare dell’impianto. E’ arrivata una decisione di assoluzione, come chiesto dal legale di difesa, l’avvocato Riccardo Lana. La difesa ha impugnato il verdetto di condanna di primo grado, che aveva imposto dieci mesi di reclusione all’imputato.

Davanti ai magisrati della Corte d’appello di Caltanissetta, però, sono emersi altri aspetti della vicenda, già comunque ribaditi nel precedente giudizio. Non ci fu nessuna violazione dei provvedimenti, ma il titolare avrebbe operato con sistemi autorizzati per la produzione e non più sottoposti a sequestro. Non sono state ritenute fondate alcune testimonianze, rese nel corso del giudizio di primo grado. Sia il proprietario dello stabilimento sia il difensore hanno sempre sostenuto la regolarità di tutte le operazioni condotte, che non avrebbero violato alcun provvedimento dell’autorità giudiziaria.

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