Lavoratori malati di tumore, dati sempre superiori alla media nazionale: rapporto lo conferma

 
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Gela. I tumori legati all’industria sono da anni uno dei troppi lati oscuri che segnano il territorio locale. Decine le inchieste avviate dai pm della procura, poi culminate con il maxi procedimento sul presunto disastro ambientale. L’incidenza tumorale è ancora notevole, soprattutto considerando il totale delle malattie professionali denunciate nel 2018 sull’intero territorio della provincia di Caltanissetta. Quanto succede in città ha un ruolo quasi preponderante e così la provincia di Caltanissetta è ventiduesima tra tutte quelle del territorio nazionale proprio per la percentuale di tumori denunciati da lavoratori. I dati sono contenuti nel rapporto dell’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro. La provincia di Caltanissetta segna il 9,1 per cento a fronte di una media nazionale del 4,1 per cento. Si conferma la gravità della situazione, anche se in base al rapporto in Sicilia dati ancora più allarmanti si riscontrano nella provincia di Siracusa (con il 15 per cento) e in quella di Palermo (con il 14,6 per cento). Le patologie tumorali continuano a stroncare vite e a fare paura ai lavoratori, ma anche a chi si ammala pur non avendo mai avuto contatto diretto con l’area industriale e gli impianti.

Nel rapporto, in merito alle prime cinque province italiane per numero di tumori denunciati come malattie professionali, si precisa però che “i lavoratori che hanno denunciato un tumore come malattia professionale sono in costante diminuzione dal 2014. Si è passati infatti dalle 3.001 denunce del 2014 alle 2.461 del 2018, con una riduzione del 19 per cento. Decrementi analoghi si registrano nelle prime 5 province: Taranto in cinque anni è passata da 218 casi a 152 (-25 per cento), mentre Torino ha ridotto del 45 per cento le malattie tumorali professionali passando da 275 casi del 2014 ai 152 del 2018. Napoli, nello stesso periodo di tempo, ha registrato una riduzione del 35 per cento, Genova del 17 per cento mentre Milano dell’1 per cento”.

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