Lavoro nero e imprese di comodo, Cgil: “Chi ha parlato di lotta alla mafia non ha mai affrontato il problema”

 
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I sindacalisti della Cgil si sono radunati alla rotonda est

Gela. Pochi controlli, perchè il personale addetto sostanzialmente non c’è. I sindacalisti della Cgil, questa mattina, si sono radunati alla rotonda est di Macchitella per lanciare una dura provocazione. “La matematica non è opinione politica e basta poco per capire che coloro che in questi anni hanno parlato di legalità e lotta alla mafia non hanno mai affrontato i temi e per affrontarli bisogna conoscerli – dicono – studiarli, analizzarli e tentare di elaborare una proposta significativa e, magari, risolutiva”. Tante aziende registrate alla Camera di commercio, ma il sospetto è che buona parte, soprattutto di quelle individuali, vengano usate per scopi non produttivi, “solo per fare fatture o magari scambiarsele”. Al sit-in hanno partecipato i vertici provinciali di tutte le sigle della Cgil, a cominciare dal segretario confederale Ignazio Giudice. “Per creare economia sana dobbiamo debellare la presenza di imprese malate. Per creare un mercato libero dobbiamo dire no in modo concreto a tutte le forme di oppressione – continuano – per queste ragioni le lavoratrici ed i lavoratori non possono rimanere soli nel contrastare questo fenomeno fin troppo diffuso”.

In provincia di Caltanissetta, somma di ventidue Comuni per un totale di 275 mila abitanti, sono 25.456 le imprese registrate, di queste sono attive 20.438 e ogni anno cessano l’attività più di 1.180 società. Le imprese individuali rappresentano la percentuale più importante, si attesta al 60,7 per cento, cioè 15.454. Poi, ci sono le società di capitale con 5.643 (22,2 per cento), le società di persone sono 2.304 (9,1 per cento) ed il resto sotto altra forma, con 2.055 imprese (8,1 per cento). Mancano però gli ispettori. “Cosa fa lo Stato per i cittadini e i lavoratori? – continuano –  l’Ispettorato del lavoro ha in organico quindici ispettori del lavoro, l’Inps ne ha tre e nessuno l’Inail. Con questi numeri come si incrementa il rapporto di fiducia tra cittadino e Stato? Riteniamo vergognosa la tempistica del governo regionale e dell’Assemblea Regionale siciliana nello stabilire i fondi utili ad erogare l’indennità di vigilanza da assegnare agli ispettori in Sicilia, esattamente come in tutta Italia, anche da questo rallentamento emerge la questione meridionale”. Dati che rendono i controlli impossibili e i sindacalisti della Cgil si rivolgeranno al prefetto di Caltanissetta. Uno spaccato che incrementa il lavoro irregolare, a danno dei tanti operatori di settori importanti, dall’agricoltura al terziario passando per l’edilizia e la sanità.

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