Lavoro nero per tante commesse: i sindacalisti, “denunciate senza paura!”

 
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Gela. I primi esposti sono già partiti: si descrivono realtà lavorative oltre il limite. Commesse e commessi utilizzati senza alcun tipo di contratto e, per questa ragione, costretti a chiedere l’intervento dell’ispettorato del lavoro.

Due giorni fa, i titolari degli esercizi commerciali finiti sotto osservazione, non si sono presentati davanti davanti ai funzionari dell’ispettorato a Caltanissetta. Dopo le prime ammissioni giunte da un gruppo di lavoratrici, la procedura si è avviata. Il fenomeno, infatti, è sempre più vasto.
Questa volta, si tratta di tre lavoratrici che, dopo mesi di lavoro in nero, non sono riuscite ad ottenere alcuna concessione contrattuale da parte dell’esercente dalle quali dipendevano. Fra denunce e richieste di chiarimento, sono state allontanate dal negozio.
Nessun licenziamento ma solo l’invito a non presentarsi più: senza contratto, infatti, il datore di lavoro non ha alcun obbligo formale nei loro confronti.
“Capita spesso – dice il segretario provinciale della Filcams Cgil Emanuele Scicolone – di trovarsi davanti a casi di questo tipo. Come sindacato seguiamo attentamente tutte queste vicende e, anzi, invitiamo lavoratori e lavoratrici a denunciare ogni situazione anomala”.
Intanto, proprio la Filcams Cgil con Nuccio Corallo e lo stesso Emanuele Scicolone continuano a seguire la strada già tracciata alcuni mesi fa.
L’intento è quello di creare un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e, soprattutto, con gli esponenti dell’associazione antiracket. Il presidente Renzo Caponetti e i sindacalisti della Filcams hanno avuto un primo incontro.

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