Le armi ai Rinzivillo, le accuse a Carmelo e Graziano Vella: vogliono chiarire dai pm

 
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Le pistole utilizzate nel poligono scoperto dagli investigatori

Gela. I pm della Dda di Caltanissetta li considerano gli armieri del gruppo Rinzivillo e anche i giudici del riesame hanno confermato la misura di custodia cautelare in carcere. Carmelo Vella e Graziano Vella, però, intendono chiarire le rispettive posizioni, finite nell’inchiesta “Mutata Arma”. Attraverso il loro legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Fiorenza, hanno presentato istanza per essere sentiti dai magistrati che stanno coordinando le indagini. Come ribadito dalla difesa, infatti, diverse contestazioni mosse a padre e figlio riguarderebbero fatti già accertati in passato.

Le armi ai Rinzivillo. Un aspetto che i due indagati vogliono valutare proprio davanti ai pm della Dda nissena, che ritengono di aver individuato uno dei nuclei principali del gruppo mafioso dei Rinzivillo, che anche attraverso la famiglia Vella (nell’inchiesta è coinvolto anche Majch Vella), avrebbe avuto la disponibilità di armi. I due indagati, però, sostengono di essere finiti nell’inchiesta per accuse, legate al passato e già accertate dagli inquirenti.

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