Le armi in un casolare e nella sua abitazione, quattro anni ad Antonuccio: cade l’aggravante mafiosa

 
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I carabinieri arrivati nel casolare

Gela. I carabinieri, in un casolare di contrada Piana del Signore, sequestrarono armi e nella sua abitazione vennero trovati diversi grammi di cocaina e una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa. Sono però cadute alcune delle accuse nei confronti del quarantenne Giuseppe Alessandro Antonuccio. Il gup del tribunale di Caltanissetta, al termine del giudizio abbreviato, gli ha imposto quattro anni di reclusione a fronte dei dodici chiesti dai pm della Dda di Caltanissetta. Il giudice dell’udienza preliminare ha escluso responsabilità sia sul fronte della droga sia su quello dell’eventuale metodo mafioso, contestatogli nel corso dell’inchiesta dopo le dichiarazioni rese da almeno due collaboratori di giustizia. La condanna è stata pronunciata solo per il possesso delle armi e delle munizioni, ritrovate sia nel casolare di campagna che nell’abitazione del quarantenne. Insieme a lui, vennero arrestati due cittadini stranieri.

I legali di difesa, gli avvocati Laura Caci e Boris Pastorello, hanno contestato la ricostruzione della Dda nissena, escludendo la vicinanza agli ambienti mafiosi di Antonuccio e mettendo in discussione la presunta attività di spaccio che gli veniva attribuita. Una linea che ha indotto il gup a pronunciare un verdetto certamente meno pesante.

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