Le candidature decise dal capo, in città i grillini escludono addii: Di Paola, “regole chiare”

 
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Nuccio Di Paola e Antonio Cuvato

Gela. In attesa del voto di marzo, la “maretta”, almeno a livello regionale, è montata anche tra i grillini, con alcuni attivisti della prima ora che, in dissenso con le scelte elettorali del capo politico Luigi Di Maio, hanno deciso di lasciare il movimento. In città, il gruppo storico sembra ancora piuttosto solido, potendo contare non solo sul neo deputato regionale Nuccio Di Paola, ma anche su quattro consiglieri comunali e su un candidato, fresco fresco, al Senato. Luigi Di Maio ha detto sì a Pietro Lorefice, ex assessore della prima giunta Messinese. Non che manchino i musi lunghi, ovviamente, ma di addii di peso, per ora, non c’è traccia. Le scelte di Di Maio, suggerite dal deputato regionale Giancarlo Cancelleri, non hanno fatto tutti felici, ma i grillini cercano di evitare preoccupanti fratture, almeno in questa fase. “Le polemiche? Penso che siano state amplificate a livello regionale, ma senza motivo – dice il consigliere comunale Vincenzo Giudice – le nuove regole erano chiare a tutti. Al plurinominale, avrebbe pesato l’esito delle parlamentarie. All’uninominale, invece, la scelta è del capo politico. Non capisco perché si debbano creare contrasti. In città? La scelta è ricaduta su Pietro Lorefice e noi lo sosterremo. E’ un profilo individuato da Di Maio e, anzi, abbiamo rischiato di non avere una rappresentanza cittadina, dato che sia Lorefice che Antonio Cuvato hanno registrato un risultato inferiore a quello di candidati di altre aree del collegio. Noi decidiamo in piena democrazia, a differenza di altri partiti”. Proprio Lorefice, che dopo la rottura con Messinese è tornato al suo posto di dipendente comunale, sta già sondando il campo ed ha iniziato la sua personale campagna elettorale. “Sto girando per i comuni del collegio – spiega – non mi risultano spaccature nel gruppo locale. La decisione ricaduta su di me? Ritengo che abbiano contato il mio impegno e la mia coerenza. Questo profilo, probabilmente, ha convinto il capo politico. Di certo, non mi sono scelto da solo e sono convinto che gli attivisti del Movimento cinque stelle, ad iniziare da quelli locali, saranno i primi a sostenermi. In questo periodo, sto incontrando tanti giovani e raccolgo buoni riscontri”.

Le nuove regole. Tra quelli che si sono giocati la candidatura al Senato, c’è anche un altro attivista grillino della prima ora, Antonio Cuvato. “Alla fine, è Pietro Lorefice il candidato del Movimento cinque stelle e lo sosterrò – dice – soprattutto perché, da anni, condividiamo un percorso comune. Certo, dispiace non essere stato scelto ma le regole dicono che la decisione per l’uninominale spetta a Di Maio e io la politica la faccio solo per passione. Probabilmente, si può discutere sia sulla presenza di un capo politico sia sul contenuto delle regole che sono state messe sul tavolo. Ma le mie valutazioni le farò solo dopo il voto di marzo”. Da Palermo, anche il neo deputato all’Ars Nuccio Di Paola cerca di prevenire eventuali screzi. “Faccio fatica a comprendere il senso di queste polemiche – spiega – del resto, tutti conoscevamo le nuove regole e il nuovo statuto. Mi sembra una reazione che, a livello regionale, abbia riguardato solo chi, forse, pensava di poter ottenere una candidatura. La scelta ricaduta su Pietro Lorefice la condivido e sono certo che tutto il Movimento cinque stelle sarà con lui. Avere un senatore gelese è un’opportunità che non capita spesso. Escludo che sul suo nome possano esserci incomprensioni o contrasti”. I grillini locali non si sbottonano, anche perché all’apertura delle urne manca davvero poco. Dopo il 4 marzo, però, anche i cinquestelle inizieranno a contarsi.

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