Le case abusive sono a rischio, giunta e consiglio vanno a rilento: Siragusa, “enormi colpe della politica”

 
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Gela. “La politica ha un’enorme responsabilità. Potevamo iniziare

a dichiarare la pubblica utilità degli immobili abusivi acquisiti al patrimonio del Comune e non l’abbiamo fatto. Così, rischiano l’abbattimento”.

“Situazione più grave di Licata e Bagheria”. Il consigliere comunale Guido Siragusa, già componente della commissione urbanistica, è molto critico rispetto all’assoluto immobilismo istituzionale che sembra essersi impadronito di un tema tanto delicato quanto critico. In ballo, ci sono oltre quattrocento immobili abusivi che rischiano seriamente di essere demoliti, nonostante siano il frutto dei risparmi di centinaia di famiglie che ci vivono da decenni. “Quella del regolamento mi pare una scusa bella e buona – continua – in consiglio abbiamo il dovere, verso i cittadini che rischiano di perdere la casa, di dichiarare la pubblica utilità. Il regolamento per la gestione è un passo successivo. Invece, ci siamo fermati e ora la situazione è molto grave. La questione dell’abusivismo edilizio in città ha dimensioni ben più ampie di quelle di Licata o Bagheria. Invece, tanti non l’hanno capito oppure hanno preferito non capirlo. I tempi sono cambiati”. A questo punto, Siragusa chiede di accelerare. “Andiamo in aula e iniziamo a dichiarare la pubblica utilità degli immobili abusivi che ne hanno i requisiti – dice – adesso, sembra che il tema unico sia la sfiducia al sindaco. Ma se dovesse insediarsi un commissario, chi si occuperà delle case e della loro sorte?”. Il consigliere dem, comunque, punge anche l’amministrazione comunale. “Hanno optato per una gestione dell’intera vicenda del tutto errata – conclude – l’attenzione è stata posta sul regolamento per la gestione, senza preoccuparsi dei passi preliminari. Adesso, la Regione comunica che non sarà possibile né concedere il diritto di abitazione a chi vive nelle case abusive né, tantomeno, attivare le procedure di vendita. Se dovessero arrivare le conseguenze del caso, purtroppo sarà la politica una delle principali responsabili”.

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