Le commissioni spaccano l’aula, tutti contro tutti: firmato un documento contro il presidente Ascia

 
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Gela. Passa il rendiconto 2014, seppur tra tanti dubbi, ma le commissioni comunali, come da previsione, fanno scatenare il putiferio in aula.

Tutti contro tutti nel centro sinistra. Il centro sinistra è diviso e, tra gli scranni, arrivano ben tre griglie. Una presentata dal consigliere Giovanni Panebianco, un’altra proposta da Salvatore Scerra di Forza Italia e l’ultima abbozzata dal presidente Alessandra Ascia. Morale della favola? Le tre griglie per la formazione delle commissioni vengono ritirate. Urla e accuse reciproche tra i banchi del civico consesso. Il presidente Ascia ha addirittura chiesto l’intervento degli agenti di polizia municipale. Cristian Malluzzo e un dipendente comunale hanno rischiato di venire a contatto prima che la calma ritornasse. “Purtroppo – ha detto il democratico Giuseppe Ventura – ci sono griglie differenti perché il presidente Ascia non ha saputo portarne una completa in aula. Cerchiamo di coprire le sue manchevolezze”. Il gelo tra l’ex capogruppo e il presidente, entrambi del Pd, è siderale. Carmelo Casano, davanti alla scelta del presidente Ascia di ritirare la sua griglia e l’atto per la costituzione delle commissioni, ha addirittura chiesto la trasmissione degli atti alla procura della repubblica. Il Pd non trova alcuna quadratura con almeno due gruppi in netto contrasto tra loro. Da una parte, il neo capogruppo Vincenzo Cirignotta e il vice Carmelo Orlando, dall’altra Giuseppe Ventura, Romina Morselli e Antonino Biundo. Nodo del contendere, anche il comportamento in aula del presidente Ascia, accusata di non garantire terzieta’. Maria Pingo, al culmine dei contrasti, ha paventato l’ipotesi del sorteggio. Così, è stato anche redatto un documento fortemente critico verso la condotta sia del presidente Ascia che dei componenti del suo staff. “In base al regolamento – ha detto Guido Siragusa – la griglia va proposta dal presidente. Non capisco queste soluzioni proposte da singoli consiglieri. Per essere inserito nelle commissioni che ho scelto a chi devo rivolgermi? Al presidente del consiglio comunale oppure al boss politico di turno?”. Una presa di posizione rigettata da diversi esponenti del centro sinistra. Sara Bonura del Megafono ha contestato in aula un modello che “non ha nulla da spartire con il bene comune della città”. Il documento che contesta la condotta del presidente Ascia è stato firmato da Anna Comandatore di Un’altra Gela, Cristian Malluzzo, Angela Di Modica e Giovanni Panebianco di Gela Città, Giuseppe Ventura, Romina Morselli e Antonino Biundo del Pd e Antonio Torrenti del Megafono. Il centro sinistra non sembra rispondere a nessuna direttrice unitaria, almeno in aula. 

Siragusa vuole scrivere alla Corte dei conti. È passato, invece, il rendiconto 2014. Il dirigente Alberto Depetro, però, è stato chiaro. “Ci sono quasi tre milioni di debiti fuori bilancio che stanno per arrivare in aula – ha spiegato – per questa ragione, gli otto milioni di euro di avanzo ancora disponibili vanno destinati alla copertura di questi debiti”. Guido Siragusa del Polo Civico, però, ha sollevato il caso dei crediti vantati dalle società municipalizzate, in primis la Ghelas. “Davanti a numeri che non prendono in considerazione questi crediti, il rendiconto diventa parziale”. Per il dirigente Depetro e per i revisori dei conti, però, i numeri sono in regola e l’atto da approvare. Siragusa ha subito annunciato di voler scrivere un’accurata relazione alla procura della Corte dei conti e ha deciso di non votare l’atto al pari della collega del Polo Civico Sandra Bennici, degli esponenti di Forza Italia e di alcuni consiglieri di Un’Altra Gela. Il rendiconto 2014, comunque, è stato approvato. E’ stat Carmelo Casano a chiedere di impefnare l’amministrazione all’utilizzo degli otto milioni di avanzo per la copertura dei debiti fuori bilancio.

La variante ritirata. Stop ad una variante al piano regolatore generale che prevede la realizzazione di un’area camping nella zona di Piano Marina. L’assessore Francesco Salinitro ha chiesto di ritirare l’atto. “Non abbiamo informazioni in materia – ha detto – chiedo al presidente Ascia, per le prossime volte, di convocare una riunione organizzativa”. La scelta di ritirare l’atto non ha convinto consiglieri come Maria Pingo che ha chiesto chiarezza sul tema varianti insieme al democratico Carmelo Orlando.

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