Le condanne dopo il blitz “Praesidium”, depositata la sentenza: le difese impugnano

 
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Gela. Sarebbero stati tra i più attivi nel gruppo scoperto con l’inchiesta “Praesidium”. Lo scorso aprile, il gup del tribunale ha emesso pesanti verdetti di condanna. Le motivazioni sono state depositate e i difensori di tutti gli imputati si preparano ad impugnare la decisione. A conclusione del giudizio abbreviato, sette anni e tre mesi di reclusione sono stati imposti a Paolo Melilli, sei anni e dieci mesi a Giovanni Canotto, sei anni a Carmelo Meroni, cinque anni e otto mesi a Giuseppe Giaquinta e quatto anni e due mesi per Marzio Smorta. La condanna è stata pronunciata anche per Niculai Cozma, un cittadino di nazionalità romena. Per i pm della procura, avrebbero messo a segno decine di furti e danneggiamenti in città. La loro base logistica, tra le strade del quartiere Sant’Ippolito, gli avrebbe permesso di avere in mano anche un piccolo giro di droga.

Tutte contestazioni confermate dai magistrati della procura e accolte dal gup Lirio Conti. La vicenda, adesso, si sposta in Corte d’appello. Il ricorso verrà presentato dai legali degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura, Salvo Macrì, Mariella Giordano, Giusy Ialazzo e Giuseppe Fiorenza, che già in primo grado hanno contestato le conclusioni dell’accusa.

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