Le estorsioni imposte con le guardianie, nel mirino anche il Tanguera: rinviati a giudizio sette presunti stiddari

 
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Gela. Locali e attività commerciali della città presi di mira da presunti affiliati al gruppo della stidda che avrebbero imposto il pagamento di denaro, anche attraverso le guardianie e i servizi di sicurezza.

Le presunte estorsioni. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta Francesco Lauricella ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di sette imputati. A giugno, davanti al collegio penale del tribunale di Gela, ci saranno Francesco Carfì, Carmelo Di Dio, Vincenzo Di Giacomo, Emanuele Emmanuello, Gioacchino Lignano, Alessandro Scudera e Simone Nicastro. Per il gup nisseno, che ha accolto le richieste formulate dai pm della Direzione distrettuale antimafia, reggono le accuse mosse nei loro confronti. Tra i presunti obiettivi del gruppo ci sarebbe stato anche il titolare del Tanguera, locale finito al centro delle verifiche. I difensori hanno chiesto al gup di poter esaminare in aula proprio gli imprenditori che sarebbero stati taglieggiati. Il magistrato, però, non ha accolto l’istanza. Verranno giudicati con il rito abbreviato, invece, sia Giuseppe Antonuccio sia Rosario Gueli. Sorte diversa per la posizione di un altro imputato, Ignazio Bellia. Il suo difensore di fiducia, l’avvocato Francesco Enia, ha sollevato l’incompetenza territoriale e funzionale del gup nisseno. L’accusa nei suoi confronti, infatti, è di estorsione semplice e così gli atti passano ai magistrati della procura di Gela, ed è stata revocata la costituzione di parte civile dell’associazione antiracket “Gaetano Giordano”. Sia l’antiracket locale, con l’avvocato Giuseppe Panebianco, sia uno degli esercenti che sarebbe stato vittima delle richieste estorsive, rappresentato dal legale Giovanni Bruscia, sono comunque parti civili nei confronti di tutti gli altri imputati. Nel pool difensivo ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Giovanni Cannizzaro, Filippo Spina, Nicoletta Cauchi, Cristina Alfieri, Dino Milazzo e Alberto Fiore.  

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