Le estorsioni degli stiddari imposte anche con le guardianie, ci sono due condanne: sette a processo

 
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Gela. Una serie di richieste estorsive fatte recapitare soprattutto ad esercenti della città ed anche ai titolari di alcuni locali notturni.


Ci sono due condanne. Il marchio sulle richieste, almeno stando ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, sarebbe stato quello della stidda. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale nisseno ha emesso due verdetti di condanna, entrambi in continuazione con precedenti sentenze. Dieci mesi di reclusione a Giuseppe Antonuccio e otto mesi a Rosario Gueli. I due imputati, difesi dagli avvocati Boris Pastorello e Dino Milazzo, avevano scelto di definire la loro posizione proprio in fase di udienza preliminare, optando per il rito abbreviato.

Sette a processo. Si è invece aperto il dibattimento nei confronti di altri presunti stiddari, tutti coinvolti negli stessi fatti. Sono a processo davanti al collegio penale del tribunale di Gela, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi. Le accuse vengono mosse a Francesco Carfì, Carmelo Di Dio, Vincenzo Di Giacomo, Emanuele Emmanuello, Gioacchino Lignano, Alessandro Scudera e Simone Nicastro. Il pubblico ministero della Dda di Caltanissetta Luigi Leghissa ha già chiesto la nomina di un perito che avrà il compito di valutare il contenuto delle intercettazioni. Parti civili sono uno degli esercenti che sarebbe stato raggiunto dalle richieste estorsive, rappresentato dall’avvocato Giovanni Bruscia, e l’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, con il legale Giuseppe Panebianco. In aula, per i primi testimoni, si tornerà a luglio. Le presunte messe a posto degli stiddari sarebbero arrivate anche attraverso servizi di guardiania e vigilanza. Tra gli esercenti finiti nel mirino, ci sarebbe stato il titolare del locale “Tanguera”. Nel pool difensivo ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Giovanni Cannizzaro, Filippo Spina, Nicoletta Cauchi, Cristina Alfieri, Raffaela Nastasi e Alberto Fiore.  

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