Le frodi sulle compensazioni fiscali, quattro lasciano il carcere: confermata misura a Marchese

 
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Finanzieri e pm della procura hanno scoperto il presunto sistema

Gela. Quattro lasciano il carcere su disposizione dei giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta. Sono tutti coinvolti nell’inchiesta che ha fatto luce su un presunto giro milionario di compensazioni fiscali non dovute. I giudici nisseni hanno concesso gli arresti domiciliari a Giuseppe Nastasi, Rosario Barragato e Salvatore Sambito (sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Ivan Bellanti e Calogero Meli). Obbligo di firma, invece, ad un altro degli arrestati, Gianfranco Casassa (difeso dagli avvocati Ivan Bellanti e Fausto Pelizzari). In base alle accuse mosse dai pm della procura, si tratterebbe di presunti fiduciari del commercialista trentatreenne Rosario Marchese, che invece rimane in carcere. I giudici del riesame hanno respinto il ricorso della difesa, accogliendo le richieste dei magistrati della procura.

Il professionista, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe intessuto una fitta rete di rapporti con imprenditori in crisi e aziende, ottenendo lauti compensi per garantire compensazioni non dovute a copertura di debiti con l’erario. Negli ultimi mesi, proprio Marchese era già stato raggiunto da un provvedimento di sequestro di beni per un valore di circa quindici milioni di euro. I magistrati lo ritengono vicino al gruppo mafioso dei Rinzivillo.

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