Le mani della mafia sul voto a Niscemi, La Rosa e Attardi respingono le accuse: interrogatori fiume dal gip

 
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Niscemi. Interrogatori fiume, durati per ore, quelli dell’ex sindaco di Niscemi Francesco La Rosa,

dell’ex assessore Carlo Attardi e del padre, l’imprenditore Giuseppe Attardi.

L’ex sindaco e il suo assessore si sono difesi. I tre sono tutti coinvolti nell’inchiesta “Polis”, che ha condotto i magistrati della Dda di Caltanissetta ad ipotizzare un presunto accordo politico mafioso che avrebbe favorito la vittoria, alle amministrative di cinque anni fa, proprio delle liste a supporto di La Rosa. Si sono difesi davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta. L’ex sindaco, rappresentato dall’avvocato Giuseppe D’Alessandro, ha risposto alle domande del giudice. La difesa esclude che abbia mai ricevuto supporto elettorale da referenti di cosa nostra niscemese. Il legale e l’indagato hanno prodotto diversi documenti dai quali emergerebbero dati contrastanti rispetto alla ricostruzione d’accusa. La Rosa ha escluso di aver avuto rapporti con i cognati di Alessandro Barberi, ritenuto il riferimento principale di cosa nostra sull’asse Gela-Niscemi. Non avrebbe chiesto né candidati nelle sue liste né voti a supporto. Hanno respinto le contestazioni dei magistrati della Dda nissena anche i gelesi Carlo e Giuseppe Attardi. In base a quanto emerso dall’inchiesta “Polis”, i due gelesi avrebbero avuto un ruolo di primo piano nel chiudere il presunto accordo, anche attraverso diverse assunzioni nell’azienda di famiglia. Difesi dall’avvocato Flavio Sinatra, hanno escluso di aver stretto patti con referenti della famiglia di cosa nostra niscemese, pur di ottenere l’elezione al consiglio comunale. Carlo Attardi fu uno dei candidati più votati in quella tornata elettorale, trascinando la lista a supporto di La Rosa. L’ex sindaco, successivamente, lo scelse come assessore ai lavori pubblici. Altri due indagati, Salvatore e Giuseppe Mangione, difesi dall’avvocato Enrico Trantino, hanno invece scelto di non rispondere alle domande del gip. Il magistrato, nelle prossime ore, valuterà l’esito di quanto emerso dagli interrogatori. I cinque sono tutti sottoposti agli arresti domiciliari. Negli scorsi giorni, in carcere a Caltanissetta, sono stati sentiti Salvatore Ficarra, Francesco Spatola e Francesco Alesci, a loro volta coinvolti nell’inchiesta, difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Francesco Spataro e Gino Ioppolo.   

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