Le nomine alla Ghelas, il neo presidente Romano non ha i requisiti? Il nodo è lo statuto

 
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Gela. La nomina di Vincenzo Romano alla guida del consiglio di amministrazione della Ghelas multiservizi potrebbe non essere l’atto conclusivo dell’intera vicenda. Il curriculum. Romano, imprenditore nel settore marittimo, è stato voluto con forza dall’amministrazione comunale. Il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano hanno voluto lui come successore del dimissionario Giuseppe Robilatte, imprenditore vicino all’area centrista. Adesso, però, il dubbio riguarda proprio il curriculum di Romano. In base allo statuto della Ghelas multiservizi, società oramai in house, ovvero controllata per intero dall’ente comunale, il presidente del consiglio d’amministrazione dovrebbe aver maturato una precedente esperienza in amministrazioni pubbliche. All’articolo 27 dello statuto, sotto la voce “requisiti di professionalità”, si legge che il presidente del consiglio di amministrazione debba “aver svolto funzioni amministrative o dirigenziali presso gli enti pubblici o pubbliche amministrazioni attinenti al settore in cui opera la societa’, ovvero presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni non attinenti ai predetti settori purche’ le funzioni comportino la gestione di risorse economico-finanziarie”. Un requisito che, nel caso del neo a.d., mancherebbe tra le pagine del curriculum personale. Non a caso, negli scorsi giorni, i componenti della commissione affari generali, a cominciare da Giovanni Panebianco e Carmelo Casano, hanno chiesto di poter accedere al curriculum vitae di Vincenzo Romano. Non è da escludere che una nota sulla questione possa giungere anche dal collegio dei revisori dei conti del Comune. “Per il momento non ci è stato comunicato nulla – dice il vicesindaco Simone Siciliano – se dovessero emergere valutazioni di questo tipo, daremo una riposta, anche in base a ciò che stabilisce lo statuto della Ghelas”.

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