Le presunte estorsioni nella raccolta della plastica, un imprenditore: “Mai minacce…avrei denunciato”

 
0
Immagine repertorio

Gela. Presunte richieste estorsive ai danni dei titolari di una ditta, impegnata nella raccolta della plastica usata tra le campagne locali. Dopo l’inchiesta “Redivivi”, conclusa solo l’anno precedente, i poliziotti del commissariato avviarono approfondimenti investigativi anche nei confronti di Maurizio Trubia e Diego Nastasi. Adesso, sono a processo, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi. Il dibattimento a loro carico è stato aperto. “Venni contattato telefonicamente dal titolare – ha detto in aula un poliziotto chiamato a testimoniare – mi disse di aver ricevuto richieste di denaro. Qualche giorno dopo, venne in commissariato insieme ad un socio. Verbalizzai le sue dichiarazioni. Il socio, invece, non volle che verbalizzassi anche le sue. Disse che aveva paura”. Gli investigatori si concentrarono su una telefonata, partita dall’utenza intestata a Diego Nastasi.

In aula un imprenditore agricolo. In base alle accuse, avrebbe agito per conto di Maurizio Trubia, nel tentativo di imporre il pagamento di denaro ai titolari della ditta. I difensori, gli avvocati Nicoletta Cauchi e Dionisio Nastasi, però, sostengono che non ci siano elementi investigativi tali da poter addebitare eventuali azioni estorsive agli imputati. Nel corso dell’udienza, è stato ascoltato un agente della mobile di Caltanissetta. Un imprenditore agricolo, titolare insieme ad altri di una cooperativa in contrada Piano Stella, ha ammesso di aver conosciuto Trubia. “Mi chiese l’autorizzazione per pascolare nelle aree della nostra cooperativa – ha detto – una volta, venne insieme ad un giovane, chiedendo se c’era la possibilità di raccogliere la plastica usata. Io non mi opposi. Non mi ha mai minacciato, altrimenti lo avrei subito denunciato. Faccio parte dell’associazione antiracket”. I testimoni hanno risposto alle domande del pm della Dda di Caltanissetta Luigi Leghissa.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here