Le scommesse on line controllate dai clan catenesi, coinvolti tre gelesi: uno in carcere

 
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Catania. Si allargano le maglie della maxi inchiesta che già la scorsa settimana ha prodotto una serie di provvedimenti di fermo, tutti concentrati su operatori del settore del gioco on line. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catania sono convinti che i flussi di denaro veicolati attraverso siti e agenzie di scommesse possano aver avuto come matrice gli interessi del gruppo mafioso etneo Cappello-Bonaccorsi. Come anticipato proprio la scorsa settimana, nell’inchiesta sono finiti alcuni operatori locali. Domiciliari per Angelo Cavaleri e Ivano Cavaleri, mentre la custodia cautelare in carcere è stata disposta nei confronti di Antonio Angelo Susino. Gli investigatori hanno concentrato le loro verifiche su almeno due punti scommesse in città, riconducibili proprio ai coinvolti. Provvedimenti di custodia cautelare sono poi scattati anche a Catania, Siracusa, Messina, Vittoria e Ribera.

Carcere per Giovanni Orazio Castiglia. Domiciliari a Santo D’Agata, Andrea Di Bella, Francesco Nania, Antonino Russo e Salvatore Truglio. Custodia cautelare in carcere anche per Salvatore Bosco e Salvatore Massimiliano Salvo. Domiciliari agli altri indagati Santo Blanco, Francesco Bucceri, Domenico Caniglia, Orazio Castiglia, Christian Conte, William Crali, Federico Di Cio, Tiziano Di Mauro, Giuseppe Greco, Antonino Guasta, Massimo Iannelli, Luca Lima, Alessandro Rosario Lizzoli, Giovanni Minutola, Cristian Nania, Andrea Sterzi e Giorgio Tela. Finiscono in carcere, i siracusani Antonino Iacono e Giovanni Conte, a Ribera Gino D’Anna e Pietro Salvaggio, a Messina Davide Cioffi e a Vittoria Giovanni Di Pasquale.

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