Le tele di Picasso a Castello Ursino “rivivono” con le allieve di danza della maestra Claudia Abbate

 
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Gela. La mostra-evento su Picasso promossa al Castello Ursino di Catania da Gianni Filippini parla un po’ anche gelese.

Il “visionario” valdostano ha voluto con sé la maestra di danza Claudia Abbate, direttrice dell’ Opificio Artistico di Gela. A lei è stata affidata la direzione artistica della serata inaugurale della mostra “Pablo Picasso e le sue passioni” in cui vengono esposte oltre 250 opere del più grande artista moderno spagnolo tanto da farne la sua seconda più importante galleria attualmente presente al mondo.

Gli ospiti sono stati accolti in un ambiente suggestivo e vibrante di emozioni in modo tale da potenziarne l’esperienza sensoriale tra le creazioni dell’artista.

La maestra Abbate ha così messo in scena un passionale omaggio a quella che è il dipinto più popolare dell’artista, “Guernica” , che racconta la tragica vicenda avvenuta nella città spagnola durante la guerra civile.

Rivivendo quanto accaduto nel sanguinoso evento del 1937, il pubblico si è così ritrovato raccolto nella penombra del salone di accoglienza del Castello Ursino durante la riproduzione del brusìo del mercato settimanale rotto all’improvviso dal tuonare dei bombardamenti e dai lampi di fuoco che si sono quindi stagliati sui corpi di 10 ballerini la cui visione d’insieme mostrava l’immagine del dipinto riportato sulla loro pelle con maestria dall’artista Nicolò Morales.
Al termine della esposizione della rappresaglia, al suono di un rassicurante suono di una chitarra spagnola, i danzatori hanno quindi ad uno ad uno scomposto l’immagine dell’opera , prendendo vita come fossero contaminati da un flusso di emozioni, liberando la loro individualità e trasferendone le emozioni ai visitatori, in un connessione dall’arte visiva a quella corporea della danza contemporanea, lasciando successivamente il posto ad un ballo di flamenco, simbolo di una spagna che risorge.

Tra i ballerini, selezionati attraverso diverse realtà d’eccellenza territoriali, la maestra Abbate ha ritrovato anche due allieve dell’ opificio artistico, le danzatrici Chiara Cavallaro e Sabrina Scuderi.

 “E’ stata un’esperienza straordinaria – ha commentato la Abbate – durante i miei studi al Liceo artistico Picasso mi affascinava come pochi, e mai avrei sognato di potere associare il mio nome al suo come artista, incorniciandone i suoi tesori con i passi di danza”. Durante la visita del pubblico alla mostra, il corpo di ballo ha poi continuato ad esprimere il carattere di Picasso interagendo con le sue opere nelle sale del museo nella suggestiva cornice di Castello Ursino.

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