Legambiente nazionale al governo: “Fondi Recovery per bonifica Gela, è progetto faro”

 
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L'ex discarica industriale Cipolla mai bonificata

Gela. La bonifica delle aree inquinate del territorio di Gela, gran parte delle quali ex industriali, è una delle “opere faro” che Legambiente nazionale ha inserito in un potenziale programma di investimenti del governo, da coprire con le somme del Recovery fund. I vertici dell’associazione ambientalista hanno presentato la loro lista di investimenti, anche negli ultimi giorni. Si sono confrontanti con ministri del nuovo governo, che tra gli altri schiera anche Roberto Cingolani, titolare del nuovo dicastero della “Transizione ecologica”. Il capitolo bonifiche, da anni ormai è spesso al centro di tanti potenziali interventi. Ad oggi, le percentuali di territorio locale bonificate sono minime, quasi irrilevanti. Poche somme sono state effettivamente autorizzate e usate per gli interventi. La burocrazia non ha mai semplificato le procedure né sono mai stati veramente attuati il piano di risanamento e quello di gestione. Negli ultimi mesi dello scorso anno, l’amministrazione comunale ha concluso un accordo di programma con la Regione, che prevede fondi per circa dieci milioni di euro destinati alla sola messa in sicurezza di una delle tante bombe ecologiche del territorio, l’ex discarica industriale di Cipolla. Per la bonifica vera e propria, però, servirebbero molti più fondi. Una questione spesso rilanciata dai responsabili della Riserva Orientata Biviere, altro sito in passato usato come discarica, anche di idrocarburi. La Riserva, di recente, ha preso atto di somme non più disponibili per le bonifiche, per un ammontare non inferiore ai venticinque milioni di euro, che il governo aveva previsto. Eni ha avviato le attività di decarbonizzazione, sempre delineate in un protocollo stipulato due anni fa insieme al Ministero dell’ambiente. L’azienda ha comunicato di essere in linea con il cronoprogramma. La bonifica complessiva del territorio locale richiederebbe somme, che probabilmente neanche il Recovery fund potrebbe garantire per intero, anche se sarebbe comunque un sostegno importante.

Per Legambiente, la bonifica di Gela è da mettere sullo stesso livello di altri “progetti faro”, come il distretto industriale green di Taranto e Brindisi, la mobilità a emissioni zero in Pianura Padana e nei capoluoghi di provincia e ancora la bonifica della Terra dei fuochi, della Valle del Sacco, della Val d’Agri e delle falde inquinate da sostanze perfluoroalchiliche. Arrivare al risultato, però, non pare impresa semplice, nonostante il piano presentato da Legambiente.

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