Leghisti contro, Giudice: “Serve una selezione, nel partito anche chi ci derideva”

 
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L'ex candidato a sindaco salviniano contro i leader esterni alla città

Gela. “Mi risulta che il commissario Stefano Candiani avesse escluso qualsiasi gazebo della Lega in Sicilia per nuovi tesseramenti. Non se ne sono fatti da nessuna parte sull’isola, ad eccezione che a Gela e in altri comuni della provincia. Onestamente, non so chi ci fosse ieri in piazza Umberto I”. Antonio Giudice, tra i primi leghisti in città e candidato salviniano alle amministrative di tre anni fa, ieri in piazza Umberto I non c’era. C’era, invece, un drappello di leghisti che si riconosce soprattutto nel circolo Gela 2. C’erano diversi volti nuovi, a cominciare dall’ex candidato alle regionali Angelo Caci, che dopo l’esperienza di Alternativa Popolare ha scelto proprio la Lega. I leghisti si sono dati appuntamento per attirare nuovi consensi e illustrare il programma del leader Salvini.

“Serve una selezione”. Giudice, pochi giorni fa, è stato acclamato coordinatore del circolo Salvini Premier. “In Sicilia, il partito è commissariato – spiega ancora – quindi, non possono esserci incarichi. Io sono un semplice militante che ha ottenuto sostegno da altri militanti. I volti nuovi della Lega in città? Mi fa piacere che tanti stiano condividendo il progetto politico di Matteo Salvini. C’era da aspettarselo. Dopo i successi elettorali, molti cercano di salire sul carro dei vincitori”. Giudice, però, non risparmia un avvertimento politico. “Non si può garantire a tutti l’adesione alla Lega – conclude – bisogna fare una selezione, magari anche in base alle precedenti esperienze politiche. Non può entrare nel partito chi, fino a due mesi fa, ci derideva e si faceva beffa dei nostri valori”. Storie tese tra i leghisti locali, in fila per raccogliere il testimone dal leader Salvini.

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