Leghisti contro, spunta l’appello pubblico: “Stop commissariamento…troppe epurazioni”

 
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Il senatore Stefano Candiani e il deputato Alessandro Pagano durante la presentazione del circolo

Gela. Le storie tese in casa Lega, anche in vista delle prossime amministrative, non sono affatto state sopite dall’ufficializzazione del nuovo circolo né dalla visita del senatore Stefano Candiani, fedele commissario sull’isola di Matteo Salvini. Tanti leghisti della prima ora non condividono le scelte fino ad oggi assunte dal nuovo corso e ci sono anche salviniani locali tra i sostenitori di un documento redatto da quelli che si definiscono “Siciliani con Salvini”. Lanciano un appello pubblico, diretto al loro leader, l’unico che riconoscono. Chiedono regole certe nella scelta dei rappresentanti ma anche la fine della fase di commissariamento. “Noi sottoscritti, Siciliani con Salvini, iscritti alla Lega e animati dalla volontà di sostenere l’attuale governo del paese nella sua linea di rinnovamento e rilancio di tutti i settori a beneficio del popolo, siamo profondamente preoccupati per quanto sta avvenendo da alcuni mesi all’interno della gestione regionale del partito a seguito della traumatica decisione del commissariamento – si legge nell’appello – tale situazione non può e non deve continuare a tempo indeterminato, come invece sta avvenendo. Oggi si procede a piazzare nelle province e nei singoli Comuni delle figure che non rappresentano realmente la base; si aprono circoli virtuali, a prescindere dalle comunità di militanza che sono già presenti in quelle realtà. La ramificazione dall’alto dell’intero apparato organizzativo interno alla Lega è una formula inaccettabile, che viola i più elementari diritti del militante che si trova costretto a subire scelte imposte, senza alcun rispetto della democrazia interna. In un partito degno di questo nome, esistono regole; esiste lo statuto, tutti gli iscritti possono essere giudicati solo e soltanto entro quei limiti, ma allo stesso tempo hanno il potere di scegliere da chi essere rappresentati, ai vari livelli del partito così come nelle Istituzioni che amministrano la cosa pubblica”.

Lamentele che da tempo scuotono il partito in città, oggi coordinato da Giuseppe Spata e dal direttivo sponsorizzato anche dal senatore Stefano Candiani. “Sono state attuate epurazioni di fatto, in modo del tutto arbitrario e senza alcuna motivazione ufficiale, in violazione delle garanzie e dei diritti personali dei militanti; sono state escluse personalità che si sono spese da molto tempo nel territorio in prima linea a sostegno del progetto di Matteo Salvini – si legge ancora – ciò costituisce un segnale molto preoccupante, perché potrebbe verificarsi anche in futuro, a danno di chiunque magari oggi si sente miracolato per la posizione raggiunta – senza meriti – e un domani potrebbe essere tolto di mezzo con gli stessi sistemi basati su abusi e processi alle intenzioni, in un’ottica che è di fatto coloniale e che rifiutiamo senza mezzi termini, nel nome dei più elementari princìpi di sovranità. Noi, sottoscritti, Siciliani con Salvini, affermiamo la necessità che si chiuda entro tempi rapidi la fase del commissariamento senza procedere in atti di nomina, illegittimi per le ragioni sopra indicate e che si riparta dalla militanza, a partire dal prossimo tesseramento alla Lega per l’anno 201 9, con meccanismi di controllo trasparenti gestiti dalla Segreteria Nazionale che verifichino i requisiti di tutti gli aspiranti iscritti. L’assemblea degli iscritti è sovrana nel determinare i rappresentanti del partito, che concorrono dal basso a definire la figura del Segretario Regionale. Solo in questo modo è possibile costruire un programma di azione politica che risponda realmente ai bisogni del territorio, nel quadro teorico complessivo del federalismo responsabile che la Lega di Matteo Salvini porta avanti da tempo”. I leader salviniani non dovranno risolvere solo le “grane” politiche nei rapporti con gli alleati di un tempo, dato che la rottura con Forza Italia sembra quasi irrimediabile, ma dovranno tentare di dare soluzione alle tante critiche interne.

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